Ecco le prove che ‘incastrano’ il vice Questore Adriana Muliere: croccantini e un puffo…

IL RAPORTO DELLA POLIZIA SCIENTIFICA SUL CASO DI ADRIANA MULIERE MOSTRA I CORPI DEL REATO: CROCCANTINI, PUPAZZI E COPERTE

 

Continua a fare discutere il caso  del vice Questore Adriana Muliere, dirigente del Commissariato di Nesima, a Catania.  Un trasferimento strano, e per certi versi inspiegabile. Perché alla dirigente della Polizia di Stato, considerata da tutti efficiente e molto attaccata al proprio lavoro, è stato contestato di aver dato ospitalità, nei locali del Commissariato, a un gruppo di cani randagi, ai quali la dirigente avrebbe dato ricovero e cibo. Dove è il reato? (Nella foto a destra il ‘corpo del reato’: le bacinelle dove la poliziotta metteva i croccantini per i cani. La foto eè tratta dal rapporto della Polizia Scientifica che pubblichiamo in allegato, in calce all’articolo).

In realtà nessuno crede che sia questo il vero motivo del suo trasferimento. E non sembra un caso che la Poliziotta dal fiuto investigativo sopraffino, al pari degli amici a quattro zampe che ama come se stessa, fosse impegnata, per la Sua attività di polizia Giudiziaria, ad investigare pericolosi sistemi di poteri illegali.

Dietro la scrivania della PASI ( Polizia Amministrativa Sociale Immigrazione ) di Corso delle Province, meglio conosciuto da tutti come l’ufficio immigrazione, dalle decine di fascicoli che quotidianamente venivano poggiati sulla sua scrivania scoprì un sordido traffico di lavoratori extra comunitari. Un gruppo di aziende agricole alcune delle quali esistenti solo sulla carta , sfruttando le opportunità previste dai flussi migratori, con opportuni raggiri della norma assumevano un numero spropositato di immigrati anche a centinaia . Capitava poi che la Poliziotta, incrociando i dati si accorgeva che i più fortunati licenziati il giorno dopo, avrebbero potuto usufruire degli ammortizzatori sociali previsti per i lavoratori agricoli, a tanti altri, ai più, invece era riservato solo un oceano di disperazione, di miseria e come unico quasi obbligato naturale sbocco, la clandestinità.

Così la Poliziotta viene promossa a dirigere un Commissariato di periferia quello di Nesima, dove, qualcuno pensa , al massimo avrà a che fare solo con piccoli spacciatori o col rapinatore di quartiere .

Ma non sarà così. La Poliziotta, ha uno stato di servizio attivo straordinario, pieno zeppo di brillanti risultati ottenuti in mezzo mondo , e non, come alcuni Suoi Colleghi, che comodamente abbarbicati ad una scrivania, a Catania da lustri, fanno carriera nella Polizia di Stato.

Appena si insedia,”La Sbirra” riorganizza tutte le risorse Umane del Commissariato, trova delle professionalità stanche che non aspettano altro che lo stipendio a fine mese e la pensione un po’ più in la nel tempo e con tenacia in pochissimo tempo le trasforma in formidabili ed efficienti nuclei investigativi .

Così quel Commissariato di periferia dove era stata relegata, quasi, sembra proprio il caso di dirlo, per metterLe la museruola, diventa, con le unità già a disposizione ma ringalluzzite e motivate dall’esempio della Capa, un centro investigativo strategico e di primo ordine .

Qui infatti, il Cittadino che presenti una denuncia, avrà la certezza, che appena depositata, non sarà seppellita da centinaia di altre, ma la squadra investigativa aprirà, come è giusto che sia, come prevede la Legge, un ‘ indagine e quando si aprono indagini qualcosa salta fuori.

Apprendiamo con profonda preoccupazione, che proprio in queste ore, il dirigente facente funzione del Commissariato di Nesima, che ha sostituito la rimossa dottoressa Adriana Muliere, con provvedimento curioso e discutibile ha di fatto smembrato la squadra di Polizia Giudiziaria dello stesso Commissariato, assegnando i componenti ad altri incarichi non investigativi.

Questi i filoni investigativi cui stava lavorando la Vice Questore aggiunto dottoressa Adriana Muliere coadiuvata dalla squadra di Polizia Giudiziaria, da oggi praticamente sciolta.

Una catena di negozi per animali, quasi improvvisamente come d’incanto inaugura sedi in tutti i principali centri commerciali e il manager di questo miracolo economico qualche tempo prima era solo un semplice commesso.

E siccome come cantava Dalla “l’America è lontana” ancor più lontano il sogno americano del “self made man”, la Poliziotta scopre un traffico di cuccioli che da Malta e da altri Paesi extra comunitari, sono importati illegalmente a poco più di 50 euro e rivenduti in nero, per 1.200,00, praticamente un lucroso affare a zero rischi e guadagni facili facili milionari.

Una raccolta di firme di Cittadini residenti a San Giovanni Galermo, in via villa Flaminia, sollecitano ad aprire un’indagine su un canile in Convenzione col Comune di Catania.

I residenti lamentavano condizioni igienico sanitarie non adeguate, un sovra affollamento di animali, pochi addetti e un puzzo insopportabile per gli abitanti più prossimi al canile.

Il canile, gestito dalla associazione NovaE. N. T. R. A., viene ispezionato dal Commissariato di Nesima direttamente agli ordini della Dirigente e con l’ausilio della Polizia Municipale. Non è dato sapere l’esito di tale ispezione.

Però. Circostanziate notizie di stampa recenti attestano che l’immobile che ospita il canile, gestito dalla NovaE. N. T. R. A. non avrebbe i requisiti per la stipula di convenzione con i Comuni.

La destinazione d’uso di civile abitazione dell’immobile ove è allocato il canile, è per legge, incompatibile con qualsiasi attività commerciale senza possibilità alcuna di ottenere qualsivoglia autorizzazione.

Stupisce come sia possibile che agli esperti funzionari degli uffici deputati alla stipula dei contratti dei Comuni convenzionati, sfugga un elemento ostativo così macroscopico come il vincolo della destinazione d’uso, per autorizzare la stipula di contratti milionari sicuramente illegittimi.

La denuncia del trafugamento di alcuni ricettari, ognuno composto da 100 fogli – ricetta dove si possono prescrivere sia i farmaci ma anche costosissime indagini specialistiche come la T. A. C., apre alla Poliziotta scenari d’indagini variegati.

Certo che le auto azzurre con le bande bianche dai lampeggiatori blu roteanti, stazionanti davanti le Farmacie, non potevano passare inosservate, con il collaudato sistema delle ricette rubate già in passato e il traffico delle fustelle false, sono stati accumulati,illecitamente, svariati miliardi.

Oggi lo stesso sistema riveduto e allargato ad enti interdipendenti e collegati alle Farmacie, consente di trarre illeciti profitti per decine di milioni di euro . Risorse truffate al Servizio Sanitario Nazionale

Una paradossale vicenda tutta Italiana.

Da quanto precede è di tutta evidenza che la Dirigente del Commissariato Nesima, stava conducendo importantissime indagini con un tasso altissimo di allarme sociale trattandosi di : contrabbando e illegale importazione internazionale di animali, allarme per la salute Pubblica, truffa al Sistema sanitario Nazionale, eppure..

..Inopinatamente il 17 settembre u. s. alle ore 11.15 la Polizia con alla testa il Questore di Catania e il suo Vice, irrompeva nei locali del Commissariato di Polizia di Nesima, con la squadra investigativa al completo, composta da tre poliziotti esperti nel sopralluogo, due dell’ordine pubblico, tre della Digos, due della Mobile, quattro delle telecomunicazioni, oltre l’autista del Questore e del Vicario, un totale di 17 ( giusti i giorni di settembre) persone per controllare e repertare scientificamente, come dai rilievi fotografici prodotti in altra sezione di questo articolo, se nel Commissariato trovassero ospitalità cani “feroci” come qualcuno aveva segnalato.

Mediaticamente, sia a livello Nazionale che locale e in Parlamento la vicenda è stata oggetto di commenti misti a scherno e incredulità, ancor più oggi che sono disponibili i rilievi della Scientifica, in particolare con due inconfutabili prove consistenti in un puffo (a sinistra) e una deiezione solida, repertati come dei veri e propri corpi di reato, la vicenda della rimozione della Dirigente del Commissariato di Nesima assume contorni grotteschi se non inquietanti.

Paradossale che, i vertici della Questura decidano di mettere in campo un numero spropositato di risorse per fare un blitz in casa propria, e gli stessi vertici si lasciano menare per il naso da 250 profughi extracomunitari che indisturbati si allontanano dalla struttura che li conteneva in attesa di essere identificati . Da settimane le Istituzioni più alte della Polizia a Catania inanellano male figure degne di ” Striscia la notizia” eppure, malgrado una Commissione ispettiva Ministeriale, tutto tace .

Ebbene in una Catania affranta e irredimibile, i vertici della Questura, piuttosto che industriarsi per sperimentare nuove soluzioni per la sicurezza della Cittadinanza, sperperano  le sempre più limitate risorse che lo Stato destina all’ordine Pubblico col ridicolo blitz nel suo stesso Commissariato, mortificando, rimuovendo e demansionando, con un provvedimento sommario disciplinare di inaudita violenza, una Commissaria che fa solo il proprio dovere, insultandone il decoro e l’autorevolezza davanti a tutti i suoi sottoposti esponendola a gratuiti e inappropriati esternazioni “non si muova ” le faccio vedere io” . Salvo poi a fari gabbare da 250 profughi che rifiutavano di farsi identificare.

Saremmo ben contenti di essere smentiti ma le delicate indagini che stava conducendo la Commissaria, sul contrabbando internazionale, sulla salute Pubblica e sulla truffa ultra milionaria al Servizio Sanitario Nazionale che fine faranno? Verranno depotenziate ? Magari dirottandole in altre unità investigative che dovranno ricominciare tutto daccapo?

Confidiamo e siamo fiduciosi che un attenta Procura come quella Catanese non permetterà questo scempio di legalità, perché sembrerebbe un allucinante viaggio di ritorno al passato di trenta e passa anni di cui Catania e il suo Popolo pagano, tutt’oggi, le nefaste conseguenze.

 

RAPPORTO POLIZIA SCIENTIFICA

 

 


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