Ormai la paura e' ufficiale. Anche se le istituzioni minimizzano. La nostra regione potrebbe essere esposta al rischio con l'arrivo degli immigrati. Il ministero della salute, nonostante le buone intenzioni, non tranquilizza.
“Ebola una minaccia per il Regno Unito”. E per la Sicilia? Sui migranti il Ministero della Salute è un po’ criptico…
ORMAI LA PAURA E’ UFFICIALE. ANCHE SE LE ISTITUZIONI MINIMIZZANO. LA NOSTRA REGIONE POTREBBE ESSERE ESPOSTA AL RISCHIO CON L’ARRIVO DEGLI IMMIGRATI. IL MINISTERO DELLA SALUTE, NONOSTANTE LE BUONE INTENZIONI, NON TRANQUILIZZA.
Il virus Ebola “e’ una minaccia per il Regno Unito”. Lo ha detto alla Bbc il ministro degli esteri britannico Philip Hammond, annunciando che nelle prossime ore l’esecutivo di David Cameron terra’ un Cobra meeting – riunioni interministeriali in caso di questioni di urgente priorita’ – proprio sulla minaccia globale che, nelle ultime ore, viene sempre piu’ prospettata.
Massima allerta dunque negli aeroporti inglesi, dove atterrano tanti aerei in arrivo dai Paesi del Centro Africa.
L’epidemia purtroppo si sta espandendo e sta varcando i confini dei Paesi più flagellati, come Sierra Leone, Giunea e Liberia. In Nigeria ci sono già casi conclamati e il ministero della Salute ha gia’ diramato un’allerta nazionale per tutti i medici del paese, nel timore che il virus – letale anche fino al 90% dei casi – possa arrivare e diffondersi.
La gravità della situazione è chiara a Medici senza frontiere: Questa epidemia e senza precedenti, assolutamente fuori controllo e la situazione non fa che peggiorare, per cui si sta nuovamente estendendo, soprattutto in Liberia e Sierra Leone, con focolai molto importanti, ha detto Bart Janssens. Se la situazione non migliora abbastanza rapidamente, ce il rischio reale di vedere nuovi paesi colpiti – ha ammonito – non si può escludere, ma e difficile da prevedere, perché non abbiamo mai visto una tale epidemia.
E di almeno 1.201 casi accertati e 672 decessi il bilancio globale delle vittime dellepidemia.
L’Unione europea, intanto, tranquilizza: «Il rischio che il virus Ebola si diffonda in Europa è al momento basso perché la maggior parte dei casi sono in aree remote dei paesi colpiti». È quanto si legge in una nota della Commissione europea distribuita oggi, che tuttavia sottolinea che lepidemia di Ebola che sta colpendo lAfrica occidentale «è la più grave di sempre».
Ma, allo stesso tempo, un esperto della Commissione Ue aggiunge che sono in aumento i casi nelle capitali dei paesi colpiti e che «stanno crescendo i rischi che la malattia possa attraversare i confini» con pazienti affetti in partenza da aeroporti internazionali. Lesperto precisa comunque che lEuropa ha un sistema di allerta che finora ha dimostrato di funzionare. «Cè stato un caso segnalato a Valencia in Spagna, che poi si è rivelato un falso allarme, ma che ha provato la rapidità di reazione europea». La malattia si trasmette soprattutto verso coloro che portano cure alle persone affette dal virus.
Anche il Minsitero della Salute italiano, che pure ha lanciato l’allerta qualche mese fa, tranquilizza ed esclude con sicumera il rischio: “L’Italia non corre rischi Ebola”.
E poi, parlando dei migranti -che per inciso arrivano in Sicilia ed è quindi la Sicilia a correre eventuali rischi – dice qualcosa di strano:
“Riguardo le condizioni degli immigrati irregolari provenienti dalle coste africane via mare a durata di questi viaggi fa sì che persone che si fossero eventualmente imbarcate mentre la malattia era in incubazione manifesterebbero i sintomi durante la navigazione e sarebbero, a prescindere dalla provenienza, valutati per lo stato sanitario prima dello sbarco, come sta avvenendo attraverso l’operazione Mare Nostrum”.
Che vuol dire “sarebbero valutati prima dello sbarco”? Gli agenti e le persone che lavorano per Mare Nostrum sarebbero comunque venuti a contatto con il virus. O no?
Insomma, il rischio non può essere escluso, pare di capire. E, in effetti, già lo scorso Aprile lo aveva detto chiaramente l’Associazione dei Microbiologi italiani (oltre a Medici Senza Frontiere) che aveva esortato alla massima attenzione nei centri di prima accoglienza
E sempre ad Aprile LinkSicilia ne aveva avuto conferma parlando direttamente con l’ECDC (European Centre for Disease Prevention and Control). Che pur considerandolo minimo, non negava il rischio legato ai migranti, anche se giudicava tranquilizante la limitata estensione geografica dell’epidemia. Che ora non è più così limitata.
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