E’ ufficiale: Palermo è candidata a Capitale europea della Cultura 2019

Immaginiamo una città alla quale per un intero anno viene data la possibilità di essere la più’ bella vetrina culturale d’Europa. Che può fare sfoggio dei suoi gioielli  artistici. Con gente che accorre da tutto il mondo per visitare una magica Cappella Palatina o una non distante splendida Cattedrale, o uno dei più bei teatri d’Europa.

Buoni propositi, e al momento solo propositi, come avrete ben capito, che arrivano per la città di Palermo. Adesso è ufficiale: è candidata a Capitale della cultura europea 2019.  Un traguardo che arriva dopo mesi di duro lavoro portato avanti dal comitato ” Palermo Capitale della cultura europea 2019″ di cui fanno parte più’ di 150 fra istituzioni locali, associazioni culturali, di categoria e soggetti economici. E, che ha  convinto la nuova amministrazione comunale a sostenere questa iniziativa. Infatti è arrivata la delibera.

Perché come afferma il presidente del comitato, Egle Palazzolo: «La Palermo che fa acqua da tutte le parti, non è seconda a nessuno, e può’ farcela .  Sino ad oggi abbiamo assistito ad una città che sente forte un’idea di miglioramento, nonostante tutti i suoi problemi, e nonostante il suo trascorso negativo. Anche se le cose non dovessero andare come previsto, saremo comunque contenti del risultato ottenuto».

Tale iniziativa sarebbe uno dei più’ prestigiosi e visibili avvenimenti culturale d’Europa, per valorizzare la ricchezza della terra, la diversità delle culture, migliorando la conoscenza che i cittadini europei hanno gli uni degli altri. Insomma, evidenziare il senso di appartenenza ad una stessa comunità, non solo nella carta, ma con gesti concreti e tangibili. « Ci siamo impegnati fin dai primi giorni della nuova amministrazione – dice il primo cittadino, Leoluca Orlando – ad affermare un principio elementare, ossia, quello che vede la cultura come un volano di sviluppo sociale, economico, produttivo. Attorno alle cui attività preposte e al patrimonio culturale, si può’ ricostruire un significativo percorso per lo sviluppo della città”.

 

ndr:

Dal 1985 una città dell’Unione europea diventa capitale della cultura per un anno, durante il quale ha la possibilità di manifestare la sua vita e il suo sviluppo culturale. Notevoli i vantaggi in termini socio-culturali ed economici. In Italia si lavora alle candidature per il 2019.

Il titolo di capitale europea della cultura è stato ideato per contribuire al ravvicinamento dei popoli europei. Partendo da questa idea e su proposta dell’attrice Melina Mercouri, nel 1985 il Consiglio dei Ministri dell’Unione europea, con l’appoggio di Parlamento europeo e Commissione europea, ha adottato questa iniziativa.

Da quel momento, 32 città sono state elette capitali europee della cultura con l’obiettivo di valorizzare la ricchezza, la diversità culturale e i tratti comuni, migliorare la conoscenza che i cittadini hanno gli uni degli altri e favorire la presa di coscienza dell’appartenenza ad una medesima comunità europea.A oggi l’iniziativa è uno dei programmi culturali europei di maggior successo per il crescente interesse che attira ogni anno responsabili politici, accademici e media.  L’Unione europea garantisce un contributo finanziario alle capitali europee della cultura tramite il suo programma quadro in materia culturale, attualmente chiamato Cultura.

Il premio consiste nell’erogazione di 1,5 milioni di euro tramite versamento alla struttura incaricata dell’attuazione del programma. Mentre, inizialmente, questa nomina era solo un modo per costruire un’immagine positiva della città da comunicare all’esterno, oggi è uno strumento per rafforzare l’indentità culturale interna delle città e dei significati che può assumere per i suoi cittadini. Le capitali europee del 2011 sono Turku, in Finlandia, città universitaria di quasi 300 mila abitanti, che il 15 gennaio inaugurerà una serie di iniziative epr tuttoil 2011, e Tallinn, capitale dell’Estonia, che mantiene totalmente intatto il suo fascino di città medievale, con il centro storico ben conservato e i suoi tetti a punta rossi. Il 2019 sarà l’anno dell’Italia che al momento ha attivato già alcune candidature, come Matera, Siena, Ravenna, Torino”. fonte: Europarlamento 24


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