e tre! Barbagallo si candida Rettore

Voci di corridoio davano già per certa la candidatura di Barbagallo, attuale preside di Agraria, alla carica di Rettore dell’università di Catania. Si attendeva solo il momento della sua ufficializzazione

che è arrivata ieri mattina, nell’Aula Magna della facoltà di Agraria, dove Barbagallo ha annunciato la sua disponibilità a concorrere per la poltrona in piazza Università.

 

Il preside di Agraria ha tenuto a precisare come non si tratti di “autocandidatura, ma una disponibilità sollecitata da tanti colleghi di altre Facoltà e – prosegue Barbagallo –  incoraggiata da colleghi, personale tecnico-amministrativo e studenti di Agraria”.

Ed è proprio ai rappresentanti della sua Facoltà che il Preside rivolge il primo saluto, delineando le linee generali di un più ampio progetto programmatico che, come lo stesso Barbagallo afferma, “vedrà la luce più avanti, come frutto di una concertazione che avrà luogo durante i prossimi mesi, in modo che – conclude il Preside di Agraria –  il mio progetto sia comune, condiviso e in cui la Facoltà deve rispecchiarsi”.

“Non può venire a mancare l’appoggio della Facoltà” dunque, precisa Barbagallo rivolgendosi alla sua platea preferenziale che ha ben risposto all’appello. Dopo l’intervento del Preside infatti parecchi docenti di Agraria si sono avvicendati al microfono per esprimere la loro personale vicinanza al candidato “di casa”.

 

Sebbene,a quanto è parso, il programma effettivo per il triennato da Rettore del candidato Barbagallo sia ancora lontano da una forma organica e strutturata, alcune linee principali di intervento sono state ben sottolineate dal Preside durante la conferenza stampa che ha seguito l’incontro con la Facoltà.

Elemento di novità, rispetto ai discorsi fatti precedentemente dagli altri due attuali candidati Recca e Pioletti, che avevano fortemente sottolineato una linea di sostanziale “rottura” con la precedente amministrazione puntando anche ad una minore politicizzazione del Rettore, è la volontà di Barbagallo di “proseguire partendo da quanto è stato fatto nei sei anni di amministrazione precedenti, dai traguardi e gli obiettivi raggiunti”.

 

Grande importanza e attenzione vengono rivolti all’autonomia delle Facoltà che però, sottolinea il neo-candidato, “deve comunque essere coordinata e non subita, anche attraverso un processo che punti ad aggiornare la cultura attuale su questo tema e ad adeguarsi ad esso”.

 

Sullo stato dell’Ateneo catanese Barbagallo traccia una linea di sostanziale equilibrio con le altre realtà isolane, descrivendolo “nella stessa situazione degli altri atenei siciliani”.

“Ci sono  problemi che si devono affrontare – prosegue il Preside – come i fondi a livello locale che sono irrisori e che incidono profondamente sulla ricerca, che è da tenere in considerazione quanto la didattica” e sui nuovi programmi di riforma (come il tanto decantato percorso a Y. ndr) precisa:“Alcune cose sono state aggiustate ma c’è ancora un percorso in atto. Si aspettano nuovi decreti attuativi per riformare questo sistema. Bisogna cercare di evitare la frammentazione degli studi, ma con la consapevolezza che la laurea triennale non deve essere considerata come una semplificazione in quanto ha obiettivi diversi dalla specialistica. Condivido – conclude Barbagallo –  l’obiettivo della riforma di ridurre gli abbandoni, ma se ci proponiamo di raggiungere questo obiettivo dobbiamo anche aumentare i servizi agli studenti”.

 

Soffermandosi sul laureato triennale aggiunge che “è necessario puntare sulla occupabilità dei laureati. Molti non conoscono le potenzialità del laureato triennale ed è per questo che c’è bisogno di creare una sinergia fra mondo del lavoro e Università per far esprimere e conoscere queste potenzialità”.

 

Forte dell’appoggio incondizionato della sua Facoltà dunque (nella quale, sottolinea, è stato eletto Preside con il 95% di consensi. ndr), il neo-candidato Barbagallo, già stato il più giovane Preside dell’Ateneo, partirà con la sua campagna elettorale, perseguendo un confronto capillare con tutti i dipartimenti dell’Ateneo e con gli studenti, durante i mesi che separano dal voto e puntando a diventare anche il più giovane Rettore dell’Università di Catania.

 

La candidatura tardiva, rispetto a quella degli altri challengers, fa pensare di essere partiti in svantaggio e di dover recuperare qualcosa, soprattutto tenendo conto dell’elezione dei Grandi Elettori che si è già svolta?

Barbagallo è sereno e sui Grandi Elettori aggiunge che “le liste appoggiano il candidato Rettore in base al suo programma, e da qui alle elezioni c’è tempo per discutere e confrontarsi”.

Michele Spalletta

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