E’ più alla ‘frutta’ il PD o il Governo Crocetta?

LA DOMANDA NON E’ PEREGRINA. NON TANTO E NON SOLTANTO PER QUELLO CHE E’ SUCCESSO NELLE ULTIME ORE. MA PER QUELLO CHE SUCCEDE DA DUE ANNI. DA QUANDO QUESTI SIGNORI GOVERNANO (O QUASI) LA SICILIA

“Bisognerebbe fare un lungo esame di coscienza prima di pensare a criticare gli altri”, dice Molière. Avvertimento che alcuni dirigenti del PD siciliano ignorano. Dando vita a uno spettacolo deprimente.

Ieri sera ha aperto le danze il presidente della Regione, Rosario Crocetta, che prima lascia intendere di accettare le regole del ‘suo’ Partito (ma il PD è il suo Partito?), concordate, peraltro, con il vice segretario nazionale dello stesso Partito Democratico, Lorenzo Guerini.

Poi, quando qualcuno gli riferisce che nella direzione regionale nessuno ha difeso l’assessore Nelli Scilabra – dopo un probabile consulto con il senatore Giuseppe Lumia – spedisce ai giornali un chilometrico comunicato stampa, probabilmente preparato prima, per bloccare tutto. Una sorta di ‘Piano B’, visto che il ‘Piano A’ – salvare comuqnue la bella Nelli perché così vuole Lumia – è fallito.

Oggi è stata la volta di Davide Faraone e Antonello Cracolici. Più tardi potrebbero arrivare altre dichiarazioni.

Insomma, il ‘dibattito’ nel PD siciliano – a colpi di contumelie e di stracci che volano – si arricchisce. E, soprattutto, dà la vera misura della miseria in cui è stata fatta precipitare la Sicilia.

Faraone, leader dei renziani siciliani (ma di quali renziani?), che si è sistemato nella Giunta di Crocetta pensando di aver piazzato una bella pedina (Giuseppe Bruno all’assessorato al Lavoro), scopre che, forse, l’assessore che ha infilato nel Governo è stato, almeno in parte, ‘vampirizzato’ da Lumia.

Da qui una serie di ragionamenti sul PD, sui valori di questo Partito, su quanto conta questo Partito nell’immaginario dei siciliani. Insomma, una serie di discorsi persi. Inutili. Vuoti-niente al cubo. Una sceneggiata per far credere che lui, Faraone, è un ‘Padre nobile’ che guarda agli interessi generali della Sicilia e non alle poltrone.

Ovviamente, nessuno crede a quello che dice. Se non altro perché proprio lui è responsabile – almeno quanto Crocetta – delle scelte adottate nelle ultime settimane dallo stesso Crocetta: dalle ultime clientele del Piano Giovani (flop dei tirocini formativi e società foraggiate senza evidenza pubblica) alla precedente rinuncia di Crocetta ai contenziosi con lo Stato per favorire il Governo di Matteo Renzi.

Oggi Faraone fa finta di non aver mai partecipato agli scempi – politici e amministrativi – dei quali è stato ed è, invece, protagonista.

Non è certo migliore di lui Antonello Cracolici: non tanto per il presente – alla fine da qualche mese a questa parte dice cose giuste – quanto per il passato prossimo: allorquando, insieme con Lumia, appoggiava il Governo regionale di Raffaele Lombardo, non certo migliore del Governo Crocetta (molti, in queste ore, dimenticano i danni provocati da Lombardo).

 

Oggi Cracolici attacca Faraone. Gli rimprovera di essere ipocrita. Pensate; Cracolici che dà dell’ipocrita a Faraone…

Che dire? Che il vero assente, in questo dibattito al veleno in corso nel PD, è l’esame di coscienza.

Proviamo a immaginare Crocetta che si passa una mano sulla coscienza e ci racconta tutti i danni che ha combinato a Gela da Sindaco, quando su di lui indagavano il vice questore Nino Malafarina e il pm Nicolò Marino. Crocetta che ci racconta perché si è convertito al Muos di Niscemi. O gli intrighi idrici. O gli affari della munnizza, spiegando, magari, perché si è sbarazzato di Marino (tutti lo sanno, ma sentirlo dire da lui sarebbe un’altra musica).

Immaginate Cracolici che si passa la mano sulla coscienza e ci racconta tutti i retroscena del Governo Lombardo. Quando era una potenza in tutti gli assessorati. Quando comandava. Con la moralità del ribaltone politico. D’amore e d’accordo con l’altro campione morale – Lombardo – che tradiva Totò Cuffaro per i nuovi amici (e guardati!, a giudicare come gli è finita sul fronte giudiziario).

Immaginiamo Faraone che si passa la mano sulla coscienza e confessa tutto quello che ha combinato prima e dopo la sua alleanza con Crocetta. Ricordate? Quando si scagliava contro i ‘Professionisti del’Antimafia’ del Governo Crocetta. Per dimenticare tutto qualche mese dopo nel nome delle poltrone. Un uomo di grandi princìpi…

Ve l’immaginate questi tre personaggi che si confrontano con le rispettive coscienze?

Noi no: noi non riusciamo a immaginarli. Questi continueranno a dare spettacolo. Questi sono lo spettacolo della Sicilia che affonda mentre litigano furiosamente per spartirsi le briciole.

 


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