È nato il Comune di Misiliscemi. Dopo un iter lungo dieci anni, oggi pomeriggio, l’assemblea regionale siciliana ha approvato il disegno di legge che istituisce il Comune che raggruppa otto frazioni che si staccano dalla città di Trapani. Il via libera è arrivato con il voto segreto dell’aula (21 favorevoli e 13 contrari), dopo il referendum popolare del 2018 in cui erano stati i cittadini a esprimere la propria volontà. «Avremo una nostra identità», avevano esultato dal comitato promotore per l’indipendenza.
Misiliscemi è il 391esimo Comune della Sicilia che nasce dalle otto frazioni di Fontanasalsa, Guarrato, Rilievo, Locogrande, Marausa, Palma, Salinagrande, Pietretagliate. Avrà 8.669 abitanti (circa il 12,5 per cento degli attuali abitanti di Trapani) e sarà retto da un commissario straordinario che rimarrà in carica fino all’elezione di sindaco e del Consiglio comunale. La sede legale provvisoria, nelle more dell’approvazione dello statuto, sarà nel Comune di Trapani. Il personale impiegato residente nelle frazioni scorporate, passerà alle dipendenze del nuovo ente locale.
Una sconfitta per la città guidata attualmente dal sindaco Giacomo Tranchida, frutto di un malcontento generale dei cittadini che, nel corso degli anni, si sono sentiti abbandonati dalle istituzioni e dalla politica locale. «In questi due anni e mezzo – ha detto il primo cittadino che è stato eletto nel 2018 – abbiamo provato a ricucire il rapporto con gli abitanti di quelle frazioni. Il referendum si era celebrato prima della mia elezione. Sono sicuro – ha sostenuto Tranchida – che oggi l’esito di un nuovo referendum sarebbe diverso».
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