E’ morto il regista Ingmar Bergman, maestro del cinema dell’anima

Il regista svedese Ingmar Bergman è morto. L’annuncio è stato dato dalla figlia, Eva, all’agenzia svedese TT. Si è spento serenamente nella sua casa sull’isola di Faaro, nel mar Baltico, all’età di 89 anni. Famoso per capolavori come Fanny e Alexander e Il Settimo Sigillo, aveva realizzato oltre 40 film nella sua lunga carriera ed era considerato una delle personalità più eminenti nel panorama cinematografico mondiale.

Nato a Uppsala, a nord di Stoccolma, il 14 luglio 1918, figlio di un pastore luterano della corte reale svedese, fu segnato dalla severa educazione religiosa. Studiò all’università a Stoccolma e si avvicinò alla regia dal teatro facendosi le ossa su Shakespeare e Strindberg.

Dal 1944 condusse una carriera parallela, teatrale e cinematografica, ottenendo fama internazionale con il cinema ma rimanendo legato in modo particolare al teatro. La sua prima pellicola, Crisi, è del 1945, ma il successo arrivò nel 1956 con Il settimo sigillo che ottenne diversi riconoscimenti oltre al premio speciale al Festival di Cannes. Arrivarono poi l’Orso d’Oro al Festival di Berlino e il premio della critica al Festival di Venezia per Il posto delle fragole (1957).

Successivamente Alle soglie della vita e Il volto gli valsero il premio per la miglior regia rispettivamente a Cannes e a Venezia, mentre nel 1960 La fontana della vergine gli fece ottenere il suo primo Oscar.

Il nome di Bergman è legato anche a Sussurri e grida (1972), Scene da un matrimonio (1974) e Sinfonia d’autunno (1978).

Nel 1982, dopo quarant’anni di attività, Bergman decise di abbandonare improvvisamente il cinema, per dedicarsi al teatro e alla televisione. Fu quello l’anno del suo ultimo film per il grande schermo, Fanny e Alexander, nato originariamente per la televisione, e ispirato sontuosamente alla sua infanzia e alla sua passione per lo spettacolo. La pellicola vinse quattro Oscar, compreso quello per la regia, il terzo della carriera del maestro svedese.

Nel 2003 girò Sarabanda, il seguito di Scene da un matrimonio, e sul set disse: “Questo è il mio ultimo film”. E stavolta lo fu veramente. Nel gennaio 2005 Bergman ricevette il Premio Federico Fellini per l’eccellenza cinematografica.

Dalla morte della sua ultima moglie Ingrid, nel 1995, Bergman viveva solo per gran parte dell’anno sull’isola di Faaro, in cui ha anche ambientato diversi suoi film.

Comandante della Legion d’onore, membro dell’Accademia delle lettere svedese, drammaturgo, Bergman ha sondato i rapporti fra uomo e donna in una luce spesso tragica, dominata dall’angoscia dell’esistenza. Ha rivelato molto della sua vita privata e professionale in una celebrata autobiografia, La Lanterna magica. Sposato cinque volte, Bergman lascia nove figli.


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