Ad aprile qualcuno aveva reciso le radici che affioravano all'esterno e rovinato la corteccia per irrorare l'albero con carburante e veleno. Adesso l'albero è ufficialmente morto e gli autori dell'atto vandalico restano ignoti
È morto il ficus che era stato avvelenato col gasolio «Pianteremo un nuovo albero, lo pagano i privati»
È stato fatto il possibile, ma il ficus di via degli Studi, a Paternò, è morto. L’albero è rimasto vittima dell’avvelenamento perpetrato lo scorso aprile, quando una o più persone – al momento ignote e probabilmente destinate a rimanere tali – hanno gettato nella terra gasolio e oli esausti con l’intento di fare seccare tre piante collocate sul territorio paternese. Obiettivo centrato per il grosso albero. «Era troppo compromesso», si rammarica l’assessore comunale al Verde Vito Rau.
Gli altri due alberi avvelenati si trovano in piazza San Francesco di Paola e sarebbero stati irrorati con il veleno in un momento diverso rispetto all’albero di via degli Studi. Le due azioni vandaliche potrebbero non essere collegate, sebbene si siano svolte a breve distanza di tempo e sempre in orario notturno. Gli autori hanno agito in modo preciso: prima hanno tagliato le radici che affioravano all’esterno, poi hanno scorticato i due ficus e li hanno irrigati con oli esausti di motore mischiati a veleno. Stessa trafila per l’albero di via degli Studi, che però è stato bagnato con il gasolio.
Le altre due piante, però, hanno avuto una sorte più felice e sono riuscite a riprendersi. Solo per una non c’è stato nulla da fare. «Entro agosto provvederemo a rimpiazzarla – dice Rau – Abbiamo trovato uno sponsor: c’è un imprenditore pronto ad acquistare un nuovo albero e a piantarlo». Tuttavia, prima che venga sradicato il ficus deceduto, è necessario effettuare un accurato sopralluogo del terreno, visto che proprio da lì passano dei cavi elettrici. Per questo motivo è stato richiesto l’intervento di una ditta specializzata nel settore.