…e così l’Italia entrò nell’euro per finire con… il culo a mollo…

In cui si mostra come nella nazione bellissima le cose cominciano a cambiare

(la prima parte la trovare qui: http://www.linksicilia.it/2012/11/perche-il-nostro-paese-e-in-crisi/)

Com’è come non è, la nostra Banca d’Italia diventa indipendente. Adesso fa un po’ come pare a lei, non come dice il governo della nazione che era bellissima, ma che purtroppo non sapeva votare correttamente. Quella nazione aveva fatto anche un’altra cosa. Siccome era generosa, ad un certo punto pensò che forse doveva collaborare con le altre nazioni. Ogni tanto, per sistemare le cose, la nazione bellissima agiva sulla propria moneta. Siccome importava delle cose dagli Usa cercava di fare in modo che il dollaro non fosse mai troppo “forte”. E siccome esportava nelle nazioni del centro Europa, provava a fare in modo che rispetto al marco tedesco, fosse abbastanza debole.

Qualcuno disse che non era giusto. Che non si poteva fare così. “Troppo comodo”, cominciò a dire uno. “Bravi tutti”, rispose l’altro. “E’ una vergogna”, riprese il terzo. Voi sapete che se qualcuno vi dice: “E una vergogna”, istintivamente arrossite, capite che avete fatto qualcosa di male, soprattutto se chi ve lo dice è un vostro amico. O almeno uno di quelli che si è divertito con voi, anzi, è arricchito con voi e grazie a voi. Se lo dice lui, forse un po’ di vero ci deve essere. Ma cosa facciamo allora?

“Ah, adesso entriamo nello Sme, così la smettiamo di fare i giochini con la moneta”. Qualcuno – eravamo alla fine degli anni ’70 – provò a dire: “Mah.. sapete… può essere pericoloso”, ma poi gli dissero che avrebbe fatto il Presidente della Repubblica nel 2010 e allora pensò che non fosse il caso di fare troppe storie.

E poi, cominciarono a pensare i pensosi, “c’è questa storia dell’inflazione”. Oh santo cielo, l’inflazione! La nazione che era bellissima sapeva che aveva un’inflazione molto alta e che l’inflazione era una cosa terribile. Lo sapevano anche gli imprenditori che per evitare troppe discussioni finivano con l’alzare i prezzi e i salari, tanto, ricordate?, si poteva esportare verso “l’area del marco”.

Non va bene, disse Nino Andreatta, un padre della patria, così non si fa. Cosa devono pensare i tedeschi? E a quanto deve arrivare l’inflazione?” Quindi ingresso nello Sme e lira che non è più possibile svalutare. (Oh, lo sappiamo che un pochino si poteva ancora fare eh? Ma non più come prima). Perfetto. La nazione bellissima adesso è virtuosa, non svaluta quando vuole e può competere con i tedeschi sapendo che è in ordine.

C’è un problema, accidenti. Quando gli operai si lamentavano che guadagnavano troppo poco e non potevano comprare il televisore, e non potevano comprare il frigorifero, e la lavatrice non andava più bene e questo e quello l’imprenditore diceva: “E vabbè, pazienza, diamogli questo aumento. Si vede che poi alziamo i prezzi. C’è l’inflazione? E che ci possiamo fare, tanto svalutiamo, le cose all’estero le comprano lo stesso”.

Bene, questo discorso non si poteva fare più. Adesso se gli operai si lamentano, sono spiacente, ma la lira tanto vale e tanto rimane. Quindi non posso alzare i prezzi, altrimenti i tedeschi la roba non me la comprano più.

Ma un bel giorno ai tedeschi viene una grande idea. “Ehi voi”, ci dicono, “voi siete belli, avete il sole, veniamo sempre a Rimini, la pizza è buonissima, per non parlare degli spaghetti. Ma perché cavolo dobbiamo sempre fare questa fatica di cambiare i soldi? Marco, Lira, Dracma, Fiorini… e che noia! Non sarebbe bello se ci unissimo? Se facessimo tutto insieme?”

 

Roberto Salerno

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