Durc non in regola? La responsabilità, in molti casi, è dell’Amministrazione regionale

AMMISSIONE DI COLPA DELL’ASSESSORE SCILABRA. I RITARDI NEL PAGAMENTO DEL FINAZIAMENTO AGLI ENTI FORMATIVI PRODUCE L’EFFETTO DELLA SOSPENSIONE DEL DOCUMENTO DI REGOLARITA’ CONTRIBUTIVA. E MENO MALE CHE LA COLPA ERA DEI SOGGETTI GESTORI DELLA FORMAZIONE PROFESSIONALE. IL GIUDIZIO CRITICO SULL’ESECUTIVO DELLA FLC CGIL.

Il Documento unico di regolarità contributiva (Durc) non costituisce più una garanzia per i lavoratori del settore della Formazione professionale? Fino al 14 febbraio scorso in Sicilia vigeva la norma che per accedere alle provvidenze pubbliche gli enti formativi avrebbero dovuto esibire il Durc in regola con i versamenti previdenziali. Requisito che ha provocato non pochi problemi nel passato a diversi enti formativi, costretti a ripiegare sulla riduzione delle attività con avvio delle procedure di mobilità del personale di pendente. Da quando i tecnici dell’assessore al ramo, Nelli Scilabra, hanno comunicato alle parti sindacali che l’amministrazione regionale avrebbe tirato fuori un provvedimento di autorizzazione, diretto agli uffici, volto all’emissione del decreto di autorizzazione o liquidazione in presenza di Documento contributivo negativo, questa rigidità è saltata.

La scelta è stata resa possibile per due ordini di ragioni. Da un lato, l’Amministrazione regionale ha inteso sfruttare i benefici del decreto salva imprese 6 giugno 2013, n. 35 convertito con legge 6 giugno 2013, n. 64. E dall’altro, l’ammissione di colpa da parte dell’assessore Scilabra. La direttiva dovrebbe, infatti, essere diretta solamente a quegli enti impossibilitati ad esibire il Durc in regola a causa di ritardi addebitabili all’Amministrazione. E tale è il caso della scadenza del documento nel tempo trascorso tra l’approvazione del Bilancio 2014 e la sua pubblicazione in Gazzetta ufficiale della Regione siciliana (Gurs).

Eppure l’assessore Scilabra si è distinta a livello mediatico, con bordate contro gli enti formativi rei di aver ricevuto i finanziamenti e non aver pagato il proprio personale. La stressa che ha ripetutamente e per settimane dichiarato di avere erogato “tutto a tutti” e di non avere ritardi nelle procedure di evasione dei titoli di spesa. E invece non è così.

Dalle colonne di questo giornale, spesso ci siamo ritrovati a osservare le incongruenze e la manifesta incapacità dell’Amministrazione regionale, guidata dalla dottoressa Anna Rosa Corsello, oltre che della Scilabra nell’affrontare emergenze e programmazione di settore. Sui pagamenti poi, la disarticolazione del pensiero dalla realtà concreta ha toccato i livelli massimi. Ed il vero dramma non va misurato sui ritardi legati ai tempi necessari per riavviare la ‘macchina’ amministrativo-contabile ai fini del ripristino delle procedure di pagamento. Il vero dramma è non riconoscere che il ritardo, da addebitare solamente ed esclusivamente al Governo del presidente Crocetta, è dovuto alla disarmante lentezza con la quale l’assessore Scilabra e la dottoressa Corsello hanno gestito le procedure di avvio della seconda annualità dell’Avviso 20/2011, finanziato con le risorse del Piano giovani.

Che i pagamenti siano ripresi da qualche ora non è scandaloso, se legato alla fase successiva di riapertura delle procedure per via del Bilancio regionale approvato e pubblicato in Gurs. Il vero dramma è nell’aver sbloccato le procedure per la richiesta della prima anticipazione del citato Piano giovani solamente qualche settimana fa. E pensare che proprio l’assessore Scilabra si era affrettata a dichiarare che le attività formative dovevano ritenersi avviate a partire dall’8 giugno 2013. Solamente dopo otto mesi, se si fa eccezione per sette enti formativi che hanno ottenuto l’anticipazione alla fine del 2013, gli uffici del Servizio gestione dell’assessorato alla Formazione professionale potranno caricare i mandati di pagamento sul sistema di pagamento elettronico (Sic).

Restano in piedi tutti i problemi che l’attuale esecutivo ha aggiunto a quelli ereditati dal precedente Governo dell’ex presidente Raffaele Lombardo. Con quali risorse si pagheranno le spettanze ai lavoratori del settore per il periodo che va da giugno 2013 a gennaio 2014? È serio tenere sotto organico il Servizio gestione nel quale operano solamente tre funzionari per l’emissione dei mandati di pagamento per tutti gli enti formativi in Sicilia? Nei giorni scorsi, dopo le critiche mosse dal segretario generale della Cisl siciliana, Maurizio Bernava, al Governo regionale sul disastro nella gestione della Formazione professionale, si è aggiunto il giudizio della Cgil.

“Per la Flc Cgil le azioni intraprese dal Governo Crocetta, dai suoi assessori e dalle amministrazioni competenti in materia di formazione professionale e di politiche attive del lavoro, dal 2013 a questa parte, si vanno dimostrando sempre di più inadeguate e fallimentari – si legge dalla nota sindacale”.

Nel documento diffuso sul sito istituzionale, la Flc Cgil pone l’accento sul futuro degli operatori in atto impegnati presso il Ciapi di Priolo attraverso il progetto Spartacus che scadrà il prossimo aprile.

“Vorremmo che ci fosse chiarezza sull’inserimento del personale degli ex sportelli multifunzionali, sul loro rapporto di lavoro e con quali soggetti, anche se siamo convinti che debbano lavorare affianco ai funzionari pubblici che ci pare corretto vengano formati per adeguare le loro professionalità alle nuove funzioni necessarie per la realizzazione della Youth Guarantee. Ciò può essere necessario se si deve realizzare “una più efficace gestione del mercato del lavoro” adottando “un sistema misto pubblico-privato attuando interventi attraverso i Centri per l’Impiego e i soggetti accreditati” come indica l’accordo del 26 settembre, che ha fatto partire il progetto Spartacus.”

Il sindacato si sofferma poi sui ritardi preoccupanti che hanno impedito l’avvio del progetto Prometeo che dovrebbe assorbire una fetta considerevole di lavoratori che soffrono oggi la mancanza di un lavoro stabile e continuativo.

“Il Progetto Prometeo, anch’esso affidato al Ciapi di Priolo – viene riportato nel comunicato della Flc Cgil – con il quale si intende dare risposte alla vasta emergenza che sta assumendo i contorni del dramma sociale, appare ancora lontano dall’essere avviato, solo mercoledì prossimo sarà disponibile la graduatoria provvisoria dei selezionati tra coloro che hanno partecipato al bando. Peggio, non si ha alcuna chiarezza di come Prometeo interverrà nell’offerta formativa siciliana, a quali allievi si rivolgerà, per quali qualifiche e secondo quale programmazione. È ormai chiaro ciò che da tempo pensavamo, si tratta dell’ennesimo intervento “tampone”, forse utile a diluire il dramma sociale, ma non certamente a dimostrare la chiarezza degli intenti del governo in materia di formazione professionale”.

Il sindacato, inoltre, rimarca alcuni aspetti dell’azione di governo che è fallimentare non solo sui risultati che non ci sono ma anche sulle pessime relazioni istituzionali attuate con le parti sociali.

“Ricordiamo che un tempo era la Commissione Regionale per l’Impiego – massima istanza di concertazione tra le Parti Sociali in materia di lavoro – a valutare la congruità dei piani formativi, ma il governo Crocetta, come quello Lombardo prima, non sembra ricordarlo, anche se la legge questo ruolo lo prevede ancora. Certamente gli accorti componenti del gabinetto Scilabra non lo dimenticano, come non dovrebbero dimenticare che la difesa della legalità passa dal rispetto delle leggi, ma anche dal rispetto di tempi brevi per la risoluzione delle emergenze, e non solo dagli annunzi di leggi di riforma che rimangono sempre nel cassetto o forse sul disco rigido dei computer. I disegni di legge, se esistono davvero, andrebbero sottoposti al confronto con i soggetti titolati per la rappresentatività che hanno nella società siciliana,sia sindacali che datoriali e istituzionali, non solo nel piccolo comparto della formazione, e solo dopo, certamente, anche con la più ampia platea del partenariato sociale”.

E la rabbia e la disperazione dei lavoratori crescono, a mano a mano che crescono le vertenze aperte in tutte le tre filiere, formazione, istruzione e formazione professionale, ex sportelli multifunzionali, Serve un vero crono programma e che il governo possa impegnarsi a rispettare.

Per la Cgil permangono le perplessità sul futuro del settore in balia di un Governo regionale che non ha mostrato capacità programmatoria.

“Serve per i finanziamenti della annualità formativa in corso, come per la annualità successiva, per la quale, dopo le dichiarazioni di intenti rilasciate il 18 dicembre dello scorso anno alla Commissione Bilancio e Finanze dell’Ars non ci sembra che sia seguito alcun atto di programmazione, neppure in fase istruttoria. Serve che l’azione politica dia un atto d’indirizzo all’amministrazione, per fare produrre l’atto programmatorio necessario, che è sempre più urgente perché pensiamo, per ovviare ai ritardi delle procedure di avvio della spesa comunitaria del settennio 2014 – 2020, che solo avviando la riedizione della terza annualità dell’avviso 20, la cui graduatoria è ancora viva, finanziandola con le risorse residue del Piano Giovani e reperendone altre nelle pieghe della spesa non effettuata sul fondo sociale europeo si possa garantire il lavoro ed il futuro agli operatori della formazione. Non ci convincono i miraggi di improbabili pubblicizzazioni, né la fata morgana dell’Albo, che se non è accompagnato dalla emanazione di bandi contenenti clausola sociale, per stessa ammissione dei tecnici del gabinetto Scilabra ha solo funzione ricognitiva”


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