Duemila palermitani in corteo per solidarietà a Nino Di Matteo

LA CITTA SI STRINGE INTORNO AL PM IN PRIMA LINEA NELLE INCHIESTE SULLA TRATTATIVA STATO-MAFIA

Oltre duemila persone hanno preso parte questo pomeriggio a Palermo alla manifestazione organizzata in segno di solidarietà nei confronti del pm Nino Di Matteo, oggetto nei giorni scorsi di strane minacce che sarebbero arrivate da parte di Totò Riina.  Notizia non confermata ma, comunque non sottovalutata, sulle quali la Procura di Palermo, ha fornito una interpretazione più complessa:

“Non so se siano vere queste notizie- ha detto il Procuratore Capo, Francesco Messineo- si potrebbe trattare di una chiamata alle armi, o di un assist ad entità esterne a Cosa Nostra”. Cioè, qualcuno che, in caso di attentati, prepara il terreno per dare la colpa alla mafia di Riina.

Il corteo è partito da piazza Verdi, di fronte al teatro Massimo intorno alle 17,30 e percorrendo via Maqueda è arrivato sino in piazza Pretoria, davanti alla sede del Comune. Alla manifestazione, promossa dalle Agende Rosse, ha partecipato anche il presidente della Regione Siciliana, Rosario Crocetta (contestato da un gruppo di attivisti No Muos), che ha voluto dimostrare la sua vicinanza al magistrato palermitano sia “come presidente della Regione, ma soprattutto – ha detto Crocetta – come cittadino che esprime la preoccupazione dei siciliani rispetto alle gravi minacce nei confronti di Di Matteo che deve sapere di non essere solo. Non si torna più indietro, la lotta alla mafia è un fatto irreversibile”.

Procedendo lungo via Maqueda i manifestanti, aderenti ad una ventina di associazioni differenti, hanno scandito i propri slogan inneggiando ai magistrati della Procura palermitana. Tra tutti, ovviamente, quelli che reggono la pubblica accusa nel processo sulla trattativa, Nino Di Matteo, Vittorio Teresi, Roberto Tartaglia e Francesco Del Bene oltre al procuratore generale Roberto Scarpinato. In piazza Pretoria, i manifestati sono stati “accolti” dal sindaco di Palermo, Leoluca Orlando che rivolgendosi alla folla ha detto: “Quell’ignobile `trattativa’ dice che la mafia è dentro i gangli nazionali dello Stato, e non nei quartieri periferici di Palermo. Siamo qui per ribadire che la nostra battaglia è la battaglia dell’intero Paese che dovrebbe svegliarsi”.

Quindi un’attivista delle Agende rosse ha letto un messaggio di ringraziamento inviato dal pm Nino Di Matteo: “La vostra passione per la Giustizia, la vostra sete di verità costituisce, per noi magistrati, lo stimolo più forte a cercare di portare avanti il nostro lavoro, nonostante tutto, con dedizione, coraggio e spirito di servizio per la collettività – ha scritto il magistrato -. Grazie perchè la vostra attenzione, contrapponendosi ai silenzi e alla colpevole indifferenza di tanti, rappresenta lo scudo protettivo più efficace contro chi continua a disseminare il cammino di ricerca della verità di ostacoli e tranelli di ogni tipo. La difficile strada per liberare il nostro Paese dalla mafia, e dal pericoloso diffondersi a tutti i livelli della mentalità mafiosa anche nell’esercizio del potere, passa anche da manifestazioni come questa; più in generale dalla vostra volontà e capacità di conoscenza e partecipazione, dalla consapevolezza della necessità di una vera e propria ‘rivoluzione culturale’ che, con il rifiuto di ogni forma di violenza e prevaricazione, partendo dai comportamenti di ciascuno di noi, segnerà finalmente la reale affermazione dei principi Costituzionali ed il definitivo tramonto del fenomeno mafioso”.


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