Due migranti morti nel Mediterraneo dimostrano l’inutilità di Mare Nostrum

CONTINUA LO STILLICIDIO DEI MIGRANTI DIRETTI IN EUROPA. SOCCORSO UN GOMMONE ALLA DERIVA CON DUE CADAVERI A BORDO DA UN MERCANTILE COORDINATO DALLA GUARDIA COSTIERA ITALIANA.
di Mauro Seminara

Lunedì mattina, nel pieno delle operazioni di soccorso ai migranti vantate dalla Marina Militare, da un gommone in avaria parte una telefonata satellitare con richiesta di soccorso. I migranti sono in balìa delle onde e con il motore guasto non possono governare la barca che rischia di ribaltarsi da un momento all’altro. Il Mar Mediterraneo si sta ingrossando e a bordo del natante alla deriva sanno che ne avranno per poco. Decidono di chiedere aiuto mediante telefono satellitare e lo fanno rivolgendosi alla autorità marittima preposta. Chiamano la Capitaneria di Porto di Palermo. La sala operativa del XII MRSC Palermo localizza le coordinate del satellitare e procede, per esperienza, nel modo più logico. Il gommone in avaria si trova a 145 miglia da Lampedusa ed è impossibile raggiungerli in tempo. Vengono quindi localizzate tutte le navi in zona e dirottate sul punto alla ricerca dei disperati. La prima ad arrivare in soccorso è una nave mercantile greca. I marinai, civili, prendono a bordo i migranti, in massima parte sedicenti somali. Oltre ai 105 uomini e alle 16 donne, l’equipaggio del mercantile trova due cadaveri. Due uomini morti durante il viaggio della speranza. Il mercantile con il suo nuovo carico ha poi impostato la rotta, seguendo le direttive, sul porto militare di Augusta in provincia di Siracusa. Una inchiesta è stata aperta sulle cause di decesso dei due migranti.

Al momento non è dato sapere se sono morti di stenti o a causa di maltrattamenti subiti prima o durante il viaggio. Il gommone era in mare da quattro giorni e a bordo non avevano più scorte di acqua e viveri. Presumibile che siano morti di stenti i due sventurati ma ulteriori indicazioni verranno fornite dalla prima ispezione cadaverica che il medico legale opererà in serata. Certo è che il natante, oltre che alla deriva, considerato il punto in cui è stato trovato, a 145 miglia sud-ovest di Lampedusa, era decisamente fuori rotta. Più vicino alla Tunisia che alla Libia. Fuori dallo specchio di controllo ordinario delle navi della missione Mare Nostrum. Oltre venti navi e tremila militari vengono impiegati dalla missione militare umanitaria. Navi da trasporto anfibio, cacciatorpedinieri, fregate, pattugliatori, navi da rifornimento e poi elicotteri, droni e all’occorrenza anche sottomarini, eppure due migranti sono morti mentre tentavano di raggiungere l’Italia. Inoltre i superstiti sono stati salvati da una nave civile coordinata dalla Guardia Costiera. Tutti soldi ben spesi quelli che stanno permettendo alla Marina Militare italiana di tirar fuori la flotta e dislocarla nel Canale di Sicilia come se dovesse scoppiare una guerra col nord Africa da un momento all’altro. L’unico neo è che i migranti muoiono lo stesso. Dell’operazione ormai conclusa non fa cenno la Marina Militare che in questi giorni, mediante il proprio ufficio stampa, aveva lanciato comunicati giornalieri aggiornando sul numero di persone salvate. Come dire che se vengono salvati è merito di Mare Nostrum, se muoiono no.


Dalla stessa categoria

Ricevi le notizie di MeridioNews su Whatsapp: iscriviti al canale

I più letti

Dal controllo della velocità alla segnalazione di un imminente pericolo. Sono gli Adas, i sistemi avanzati di assistenza alla guida che aumentano non solo la sicurezza, ma anche il comfort durante i viaggi in auto. Più o meno sofisticati, i principali strumenti Adas sono ormai di serie nelle auto più nuove, come quelle a noleggio. […]

Un aiuto concreto ai lavoratori per affrontare il carovita. Ma anche un modo per rendere più leggero il contributo fiscale delle aziende. Sono le novità introdotte dalla conversione in legge del cosiddetto decreto lavoro, tra cui figura una nuova soglia dell’esenzione fiscale dei fringe benefit per il 2023, portata fino a un massimo di 3mila euro. […]

Sono passati tre anni da quando un incendio ha distrutto l’impianto di selezione della frazione secca di rifiuti a Grammichele (in provincia di Catania) di proprietà di Kalat Ambiente Srr e gestito in house da Kalat Impianti. «Finalmente il governo regionale ci ha comunicato di avere individuato una soluzione operativa per la ricostruzione e il […]

«Era come avere la zip del giubbotto chiusa sopra e aperta sotto: ecco, noi abbiamo voluto chiudere la zip di questo giubbotto». Indispensabile se si parla di Etna, dove fa sempre fresco. È nato così CraterExpress, la nuova proposta che permette di raggiungere la vetta del vulcano a partire dal centro di Catania, con quattro […]

Sul nuovo social network X, tale Esmeralda (@_smaragdos), commenta un articolo del Domani a proposito dei finanziamenti alla Cultura elargiti dai Fratelli d’Italia siciliani: «Amici, soldi (pubblici) e politica. In Sicilia tutto fa brodo. Su questo penso non leggerò un commento croccante di Ottavio Cappellani. Perché gli amici so’ amici, gli ex amici so’ nemici». […]

Dodici mesi, 52 settimane e 365 giorni (attenzione, il 2024 è bisestile e quindi avremo un giorno in più di cui lamentarci). Un tempo legato da un unico filo: l’inadeguatezza. Culturale, innanzitutto, ma anche materiale, davanti ai temi complessi, vecchi e nuovi. Difficoltà resa evidente dagli argomenti che hanno dominato il 2023 siciliano; su tutti, […]

Il seme del cambiamento. Timido, fragile e parecchio sporco di terra, ma è quello che pare stia attecchendo in questi ultimi mesi, dopo i più recenti episodi di violenza sulle donne. In principio, quest’estate, fu lo stupro di gruppo a Palermo. In questi giorni, il femminicidio di Giulia Cecchettin in Veneto. Due storie diverse – […]

Mai come in campagna elettorale si parla di turismo. Tornando da Palermo con gli occhi pieni dei metri di coda – moltiplicata per varie file di serpentina – per visitare la cappella Palatina e qualunque mostra appena un piano sotto, lo stato di musei e beni archeologici di Catania non può che suscitare una domanda: […]

Riforme che potrebbero essere epocali, in termini di ricaduta sulla gestione dei territori e nella vita dei cittadini, ma che sembrano frenate dalla passività della politica. Sembra serena ma pratica- e soprattutto, attendista – la posizione di Ignazio Abbate, parlamentare della Democrazia Cristiana Nuova chiamato a presiedere la commissione Affari istituzionali dell’Assemblea regionale siciliana. Quella […]

Dai rifiuti alla mobilità interna della Sicilia, che avrà una spinta grazie al ponte sullo Stretto. Ne è convinto Giuseppe Carta, deputato regionale in quota autonomisti, presidente della commissione Ambiente, territorio e mobilità all’Assemblea regionale siciliana. Tavolo di lavoro che ha in mano anche due leggi su temi particolarmente delicati: urbanistica e appalti. Con in […]

Dall’agricoltura alle soluzioni per il caro energia; dalle rinnovabili di difficile gestione pubblica allo sviluppo delle imprese bandiera del governo di Renato Schifani. Sono tanti, vari e non semplici i temi affidati alla commissione Attività produttive presieduta da Gaspare Vitrano. Deputato passato dal Pd a Forza Italia, tornato in questa legislatura dopo un lungo processo […]