La ministra della Salute ha parlato oggi a Giardini Naxos, nel corso degli incontri promossi dal Nuovo Centrodestra. Secondo l'esponente del governo Renzi, in Italia mancano le grandi campagne comunicative degli anni Ottanta. Nessun riferimento ai vantaggi che la criminalità trae dalla gestione di un mercato illegale
Droghe leggere, da Lorenzin no a legalizzazione «Altri la usano per fare politica con adolescenti»
Proibizionismo e nostalgia. Si potrebbe sintetizzare con queste due parole la posizione del ministero della Salute sul tema delle droghe leggere, a poche ore dall’inizio alla camera dei Deputati della discussione di depenalizzare il possesso e la coltivazione della sostanza. A parlarne, oggi, è stata la titolare del dicastero Beatrice Lorenzin che ha ribadito l’opposizione netta a qualsiasi possibilità di legalizzare la cannabis. «Diciamo no alla liberalizzazione della cannabis. Non possiamo parlare dei giovani e poi abbandonarli. Alcol e droga sono una piaga in questo momento. L’eroina è ritornata sul nostro mercato a basso prezzo», ha detto l’esponente del governo guidato da Matteo Renzi, durante l’incontro alla Summer School della Fondazione Costruiamo il futuro che fa riferimento al Nuovo Centrodestra di Alfano.
Lorenzin – che con queste dichiarazioni ha preso le distanze da un tema che fuori dai confini nazionali trova un confronto particolarmente strutturato, con le inevitabili riflessioni riguardanti da una parte l‘inefficacia delle politiche proibizioniste e dall’altra la consapevolezza dei vantaggi che la criminalità organizzata trae dal poter gestire un mercato illegale – ha poi fatto riferimento alla comunicazione istituzionale e, nello specifico, alle carenze che essa avrebbe rispetto al passato. «Per vent’anni le politiche anti-droga in questo Paese non si sono fatte. Chi ha più visto le grandi campagne gli anni Ottanta?», ha chiesto la ministra alla platea.
Durante l’intervento, Lorenzin ha detto che «si è fatto passare un messaggio per cui è normale drogarsi, prendere la pillola per essere magra, per avere i muscoli, per fare sesso», sottolineando che per quanto riguarda la marijuana c’è chi l’ha usata come argomento per attirare consenso elettorale. «Ci si è fatta politica sulla cannabis. Ma come si fa a fare politica sugli adolescenti?», ha concluso la ministra.