Si tratta di uno dei più importanti ritrovamenti di sostanze stupefacenti mai registrati in Sicilia. Carmelo Collana da qualche anno lavora nell'ufficio Tributi, con un contratto part time. A coadiuvarlo sarebbero stati due giovani palermitani
Droga, in manette un ex vigile urbano di Canicattì Tre arresti, sequestrate 30 tonnellate di marijuana
Oltre trenta tonnellate di marijuana, nascosti in un casolare e tra i filari di cachi. L’imponente sequestro è stato effettuato ieri sera dai carabinieri del Comando provinciale di Agrigento nel territorio di Naro. A finire in manette sono state tre persone: si tratta di Carmelo Collana, 53enne dipendente comunale di Canicattì, e di Pietro e Vincenzo Martini, palermitani di 19 e 21 anni. Al sequestro si è arrivati dopo un mese di indagini. Fondamentale anche l’uso di un drone che ha confermato la presenza della piantagione.
I militari hanno trovato la droga in parte già confezionata in sacchi e in parte in fase da essiccazione. All’aperto, invece, ci stavano altre diecimila piante alte quasi due metri. Nel corso dell’operazione è stata sequestrata anche una pistola calibro nove in ottimo stato e una cinquantina di cartucce. L’arma sarebbe stata a disposizione di Collana. L’uomo – un dipendente dell’ufficio Tributi, con contratto part time – in passato è stato vigile urbano a Canicattì, ruolo da cui è stato rimosso in seguito a un provvedimento delle autorità in cui Collana era stato inibito dall’uso dell’arma. Di recente il 53enne aveva ottenuto l’annullamento della misura, senza però che la richiesta di reintegro nel personale della polizia municipale sia stato valutato dall’amministrazione comunale.
«Abbiamo appreso la notizia questa mattina – commenta il sindaco di Canicattì, Ettore Di Ventura -. Non è un fatto che potevamo immaginare di certo. Adesso non resta che attendere, da parte nostra non appena ci saranno gli elementi per farlo partire avvieremo la procedura di sospensione». Stando alla stima effettuata dai carabinieri, immesso nelle piazze di spaccio agrigentine, lo stupefacente avrebbe fruttato oltre i 15 milioni di euro.