Sul 41enne era circolata la voce di un possibile accordo con i magistrati. Ipotesi che però non trova nessuna conferma. L'albanese, 41 anni, è stato trasferito in Italia perché coinvolto nell'inchiesta sulla banda degli Habilaj. Cioè i narcotrafficanti, parenti dell'ex ministro dell'Interno Saimir Tahiri, attivi sull'asse Catania-Balcani
Droga Albania-Catania, non si è pentito Nazer Seiti Dopo estradizione detenuto nel carcere di Rebibbia
Collabora o non collabora? L’inchiesta Rosa dei venti si arricchisce di un nuovo giallo sull’asse Albania-Italia. Protagonista questa volta è Nazer Seiti, 41 anni, estradato dal Paese balcanico all’inizio del 2018 dopo essere stato arrestato a metà ottobre dello scorso anno dalla polizia albanese. Secondo alcune indiscrezioni, che però non trovano nessuna conferma, l’uomo oggi avrebbe dovuto incontrare i magistrati della procura di Catania. Gli stessi che, insieme ai militari del Gico della guardia di finanza, si sono occupati per anni della banda che sarebbe stata capeggiata dai fratelli Florian e Moisi Habilaj. Nomi poco conosciuti in Italia ma che in Albania, dopo il loro arresto, hanno dato l’input ha una crisi di governo a causa della parentela dei trafficanti con l’ex ministro dell’Interno Saimir Tahiri. Il politico, citato in diverse intercettazioni telefoniche e ambientali, è poi finito sott’inchiesta su mandato dei magistrati della procura contro i crimini gravi di Tirana.
Seiti, considerato dagli inquirenti il cassiere del gruppo, stando a quanto ricostruito da MeridioNews attualmente si trova detenuto a Roma, nel carcere di Rebibbia. Nessun trasferimento a Catania, come invece era trapelato attraverso un post del giornalista Basir Collaku pubblicato su Facebook e poi ripreso da tutti i media. Per Seiti, così come per gli altri indagati, la procura etnea ha chiuso il fascicolo delle indagini e a breve Habilaj e soci, compresi alcuni grossisti italiani che avrebbero operato da Catania, sfileranno a processo. La prima udienza, con ogni probabilità, potrebbe svolgersi tra poche settimane nonostante ancora non sia stata fissata ufficialmente la data.
I poliziotti albanesi avevano arrestato Seiti durante un blitz antidroga a Babica, nei pressi di Valona. Le procedure per la sua estradizione non sono state semplici con tanto di polemica politica. In prima linea il Partito democratico, che in Albania è la compagine di centrodestra critica nei confronti del governo del premier Edi Rama. Secondo l’opposizione il ministro della giustizia Etilda Gjonaj aveva dato il via libera al trasferimento in Italia per evitare il coinvolgimento nel fascicolo della procura di Tirana. L’udienza di oggi, che veniva indicata con inizio alle 14, è stata smentita a MeridioNews dall’avvocato dell’indagato Seiti, Maurizio Catalano. Posizione in linea con il suo omologo albanese Detar Hysi: «Seiti non ha espresso nessuna volontà di pentirsi», spiega il legale.