Dal 6 al 12 novembre, ai Cantieri Culturali della Zisa, va in scena la sesta edizione della manifestazione internazionale. «Sono pellicole che non arrivano ovunque, ma alle persone interessano», racconta a MeridioNews l'ideatore dell'evento Giuseppe Portuesi
Documentaria, al via il festival del cinema documentario «In sala ci saranno sempre i registi con cui interagire»
Francesco, Giuseppe, Licia, Francesco e il teatro di Noto. Quattro ragazzi appassionati di cinema con la voglia di
guardare i documentari dei colleghi registi e di commentarli insieme. È nato così, nel 2014, Documentaria, il
festival internazionale del cinema documentario, quest’anno per la prima volta a Palermo dal 6 al 12 novembre, ai
Cantieri Culturali della Zisa.
«La prima rassegna non era nemmeno un festival», racconta a MeridioNews Giuseppe Portuesi del collettivo FrameOff, ideatore e
organizzatore dell’evento.
«Abbiamo invitato alcuni dei registi che erano presenti a un’assemblea di documentaristi
siciliani. Subito dopo, c’eravamo detti – continua Portuesi – “Sarebbe interessante vederli questi film e non solo
raccontarseli”, e con questa curiosità abbiamo organizzato l’edizione zero. Non sapevamo nemmeno se ci sarebbe
stato un seguito». E il seguito c’è stato, tanto da coinvolgere sempre più, anno dopo anno, la cittadina di Noto con
workshop, laboratori, incontri e proiezioni.
Unico collante degli incontri: il cinema del reale. Un approccio, quello documentaristico, forse ancora poco diffuso
tra i profani. «Non tutti i cinema riescono a distribuire questi film – sottolinea Portuesi – Avola, Noto sono
dei piccoli paesi del Siracusano in cui arrivano solo i film un po’ più commerciali. Ci siamo chiesti se è perché alla gente non
interessa e, invece, appena abbiamo iniziato con le proiezioni abbiamo visto che non è così».
Le edizioni sono andate avanti, riscontrando un particolare interesse da parte del pubblico netino. Non solo registi,
ma anche curiosi, appassionati, spinti dalla possibilità di incontrare gli autori dei documentari. Un tratto caratteristico che il festival ha mantenuto. Anche quest’anno, infatti, i film della sezione
principale verranno proiettati, uno ogni sera al cinema de Seta, in presenza degli autori.
«La nostra priorità è che il regista sia in sala – continua Portuesi – Lo mettiamo davanti al pubblico per
dialogare. Così, se qualcuno ha una curiosità, può chiedere al diretto interessato, senza passare da critici
cinematografici o intermedi». Dal teatro Tina di Lorenzo, luogo molto suggestivo della Noto barocca adibito a
cinema per l’occasione, quest’anno Documentaria approda ai Cantieri Culturali della Zisa.
«Per la prima volta a Palermo un grande evento che conferma l’attrattività internazionale della città – ha
dichiarato il sindaco Leoluca Orlando – In un luogo, i Cantieri culturali
alla Zisa, ormai riconosciuto come importante punto di riferimento per artisti di fama mondiale».
Tra le novità di quest’anno le sezioni internazionali: Visioni dal mondo e Visioni etnografiche dedicate
rispettivamente ai migliori mediometraggi esteri e al documentario etnografico. Una selezione di
pellicole realizzate da antropologi e registi nei Paesi africani di lingua ufficiale portoghese.
Altra novità della sesta edizione è il premio Ambiente, curato da Arpa Sicilia: un premio al lungometraggio che
indaga nel miglior modo il rapporto uomo-natura.
Tanti i riconoscimenti previsti, tra cui il premio al miglior documentario internazionale, miglior montaggio, e il premio Documentaria che quest’anno verrà conferito a Silvano Agosti, che sarà presente al festival.
Ampio spazio anche alla formazione con seminari, focus, retrospettive, tavole rotonde e workshop rivolti al
pubblico. Tra le tante attività in programma, il seminario Dall’impotenza alla creatività del regista Silvano Agosti,
già Nastro d’Argento alla carriera e il cineconcerto del compositore tedesco Peter Wegele, in collaborazione con il
Conservatorio A. Scarlatti e il Goethe Institut.
«Creatività e visione sono nutrimento per l’anima – ha detto l’assessore regionale dei Beni culturali e dell’Identità siciliana Alberto Samonà – Riempiono la quotidianità di una nuova energia, ci rimandano alla dimensione
dell’essere e alla possibilità di pensare a una città nuova, rinnovata, trasformata. Una dimensione creativa che
tiene conto anche della formazione e dei ragazzi. C’è tutto questo in Documentaria, molto più che un festival, ma
un progetto di futuro».