Discarica Oikos, sindaco chiede intervento del ministro Di Guardo: «Subito un commissario per il settore rifiuti»

«Ho invitato ufficialmente il ministro a constatare di persona la grave situazione di degrado ambientale cui sono sottoposti i cittadini di Misterbianco e Motta Sant’Anastasia». Nuova iniziativa del sindaco misterbianchese Nino Di Guardo contro la discarica di contrada Valanghe d’inverno di proprietà della Oikos. Il primo cittadino ha inviato una lettera ufficiale al ministro dell’Ambiente Gian Luca Galletti e al presidente della commissione bicamerale per le questioni regionali Giampiero D’Alia. La richiesta è di un intervento all’indomani dell’ennesima proroga, fino a maggio, all’attività dell’impianto firmata dal presidente della Regione Rosario Crocetta. La struttura è tra quelle coinvolte nell’inchiesta Terra mia della procura di Palermo ed è gestita dai commissari che controllano al momento anche l’azienda

La discarica avrebbe dovuto chiudere a giugno dello scorso anno, dopo il superamento dei limiti imposti dai tecnici regionali. «Siamo in una situazione di straordinaria emergenza che per il governo regionale è diventata prassi», così la definisce Nino Di Guardo. «L’ordinanza che continua a far abbancare mille tonnellate di rifiuti al giornoprovenienti da mezza Sicilia, a due passi dalle nostre case è una farsa», tuona. A ogni proroga concessa, il Comune misterbianchese ha risposto con un ricorso al Tar, finora senza risultati. «Se non posso ottenere giustizia con il governo regionale, mi rivolgo a quello nazionale». Assieme all’appello al Tribunale amministrativo regionale, Di Guardo – così come numerosi cittadini negli ultimi mesi – ha presentato anche un esposto indirizzato alla procura della Repubblica di Catania. «Sabato ho fatto l’ennesima denuncia per dire che qua si viola la legge. Ho chiesto: volete prendere provvedimenti? – racconta il sindaco – Capisco che la procura non può mettersi immediatamente in attivo a ogni richiesta, ma io continuo a invocare un intervento».

Il paradosso che si verifica nell’hinterland catanese – una discarica dichiarata da chiudere su ordine dello stesso ente che ne proroga l’attività – è secondo Di Guardo lo specchio del governo regionale. «E badate che Crocetta è pure della mia area politica», tiene a precisare. Ma la lotta alla discarica secondo il sindaco deve andare oltre gli steccati delle divisioni dei partiti. «È un problema di una gravità assoluta: l’ambiente è mortificato e l’aria è irrespirabile». Poi chiede: «È questa la rivoluzione che voleva fare il presidente? Si va avanti per inerzia – commenta – ordinanza su ordinanza. Non c’è una politica chiara». E il settore dei rifiuti ne è l’emblema. «Non c’è una linea guida – sottolinea il primo cittadino – O si portano i rifiuti all’estero o si autorizza la costruzione di mini-impianti per bruciarli, non si può continuare in questa maniera. Ma qui non si incentiva nemmeno la raccolta differenziata», esclama esasperato. Ha ragione il sottosegretario Davide Faraone invocare il commissariamento? «Non c’è dubbio – replica seccamente – Anzi, siamo già in ritardo. Davanti a questo stallo assoluto si perde ancora tempo». 


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