«Ci sono disabili che hanno ricevuto anche una ventina di multe». La questione che sta tenendo banco è quella che riguarda l’accesso di disabili e invalidi nell’area pedonale del centro storico di Catania, in particolare lungo via Etnea. Dopo le prove generali a maggio dell’anno scorso, nella strada principale del capoluogo etneo sono entrati ufficialmente […]
Pioggia di multe ai disabili in via Etnea a Catania: monta la protesta. Amts: «Possibili errori di sistema o nelle domande»
«Ci sono disabili che hanno ricevuto anche una ventina di multe». La questione che sta tenendo banco è quella che riguarda l’accesso di disabili e invalidi nell’area pedonale del centro storico di Catania, in particolare lungo via Etnea. Dopo le prove generali a maggio dell’anno scorso, nella strada principale del capoluogo etneo sono entrati ufficialmente in vigore i varchi presidiati da telecamere di videosorveglianza e multe per i trasgressori. Con la pedonalizzazione reale, l’accesso nell’area è previsto solo per i mezzi di soccorso e delle forze dell’ordine. A questi, però, si aggiungono alcune deroghe, come per esempio quelle previste per le persone disabili o invalide che devono comunicare la targa per essere inserite in una white list. «Le cose, però, non stanno funzionando», commenta a MeridioNews il consigliere della prima municipalità Fabrizio Cadili che qualche giorno fa era presente a una riunione insieme al funzionario dell’Utu del Comune di Catania Pietro Freni, ai rappresentanti di alcune associazioni e anche il consigliere della quinta municipalità Santo Musumeci. Quest’ultimo, anche lui destinatario di diverse multe, ha organizzato per la mattinata di sabato 25 febbraio una manifestazione in via Etnea, proprio davanti alla prefettura, per chiedere attenzione sulla vicenda.
«C’è chi ci ha raccontato di avere già ricevuto tre o quattro multe per l’accesso in via Etnea e chi addirittura ne ha collezionate più di venti», spiega Cadili al nostro giornale. Il permesso per potere transitare in auto o con un altro mezzo nell’area pedonale è riservato a persone disabili che devono farne richiesta per l’auto modulata. La targa viene così inserita nella white list e si può passare senza il rischio di essere multati. Esiste, inoltre, anche la possibilità di un’apposita richiesta per un’auto non omologata ma a bordo della quale deve comunque viaggiare (anche come passeggero) un disabile o un invalido. «Al momento, però, qualcosa non funziona. Secondo quanto abbiamo potuto ricostruire finora, questo dipende dal fatto che manca la comunicazione tra l’Utu (l’ufficio del traffico urbano del Comune, ndr) e l’Amts». Ovvero, l’azienda metropolitana trasporti che è una partecipata al cento per cento dell’ente comunale nata dalla fusione di Amt e Sostare.
«Noi ci limitiamo ad applicare il regolamento – risponde a MeridioNews il presidente di Amts Giacomo Bellavia – Nella aree pedonali possono transitare le auto omologate per i disabili, la cui modifica risulta dal libretto, dopo che la targa è stata inserita in modo permanente nella white list. Ma è bene ricordare che il pass non è sulla vettura ma personale». Questo significa che non è consentito che qualcun altro guidi il mezzo registrato a nome di un disabile o lo utilizzi per passare nell’area pedonale se nell’auto non c’è la persona autorizzata. «Inoltre, è possibile registrare in modo temporaneo (comunicandolo anche entro le 48 ore successive al passaggio, ndr) anche un’auto non omologata e intestata a un’altra persona se, nel momento del transito, è utilizzata dal disabile, anche non alla guida». In tutti gli altri casi, le telecamere punteranno sulla targa e la multa verrà poi recapitata direttamente a casa del proprietario dell’auto. «Prendiamo in considerazione il fatto che possano esserci degli errori di sistema, delle disfunzioni o dei disallineamenti – fa presente Bellavia – tra le telecamere e la white list. In quel caso, chi riceve la multa può fare ricorso alla polizia municipale». Nessuno di Amts era stato invitato a partecipare all’ultimo incontro sul tema «ma – garantisce il presidente – con le associazioni dei disabili, in questi mesi, abbiamo fatto decine di incontri per discutere e molte richieste sono già state accolte. Resta fermo, però, che per Catania avere delle vere aree pedonali è una conquista di civiltà a cui si è arrivati dopo tanto tempo e che deve essere preservata, ovviamente anche risolvendo – conclude Bellavia – le problematiche che possono venire a crearsi».