Dipendenti regionali, Lombardo li vuole prepensionare (o licenziare?)

Dopo quattro anni di grandi affari, di continui cambi di giunta, di ripetute sostituzioni di dirigenti generali, di fondi europei non spesi, di nomine senza né capo né coda e di altro ancora, il Governo Lombardo scopre che bisogna anche governare. E lo scopre qualche giorno prima delle dimissioni dello stesso presidente della Regione. Dimissioni previste per domani (ma noi fino a quando non vediamo queste dimissioni firmate non ci crediamo: e non ci crediamo perché nelle ultime ore stiamo verificando il terrore dei dirigenti del Pd siciliano, che temono – e ne hanno ben donde – un tracollo elettorale e quindi provano a convincere Lombardo a ripensarci).

Pensate, cari lettori: in un giorno – cioè oggi – Governo e Ars dovrebbero trovare i soldi per i trasporti via mare e i dissalatori degli arcipelaghi siciliani, i soldi per l’Ast (Azienda siciliana trasporti), i soldi per pagare gli oltre 20 mila precari dei Comuni fino a dicembre di quest’anno. Contemporaneamente – sempre oggi – dovrebbe essere approvata la spending review, ovvero un piano di risparmi che prevede, tra le altre cose, il prepensionamento – che poi, come vedremo, è il licenziamento – di circa 4 mila dipendenti regionali e oltre 400 dirigenti della stessa Regione.

Ripetiamo: tutto in un giorno: oggi. Perché se domani Lombardo si dimette i deputati di Sala d’Ercole, fino a prova contraria, decadono.

Come avete potuto notare, in poche battute vi abbiamo descritto lo ‘stile’ del Governo Lombardo. Argomenti serissimi come le vite lavorative di circa 4 mila e 500 persone – uomini in carne e ossa non ‘cose’: uomini e donne con famiglie, figli, storie di vita – ‘ammucchiate’ così, come ferri vecchi da gettare via.

Sembrano tornati i tempi dell’antica Roma di Diocleziano e, soprattutto, di Nerone. Ed in effetti, gli incendi che stanno accompagnando le dimissioni – vere o presunte – di Lombardo (per esempio, a Bellolampo, la discarica di Palermo in fiamme, quasi a simboleggiare l’ultimo disastro amministrativo di questo pessimo Governo, ossia il Piano rifiuti che prevede di bruciare l’immondizia nelle cementerie, tanto per ammorbare l’aria di diossina) ricordano un po’ l’uscita di scena del figlio di Agripppina, anche se fatichiamo non poco a trovare, tra la compagnia male assortita di assessori & consulenti che il presidente si porta dietro da quattro anni, qualcuno che somigli, anche vagamente, a Seneca.

A conti fatti, Seneca o non Seneca, fuoco o non fuoco, assistiamo attoniti a un Governo che tratta uomini e donne come carri di bestiame. Questo giornale ha spesso ironizzato – e qualche volta polemizzato – con la Cisl siciliana, organizzazione sindacale che, troppo spesso, in Sicilia, ha ammiccato al clientelismo nella pubblica amministrazione regionale. Questa volta, però, non ce la sentiamo di ironizzare e polemizzare con la Cisl: questa volta la Cisl siciliana e altre organizzazioni sindacali hanno ragione da vendere.

E’ interessante – sempre ai fini di uno studio più psichiatrico che politico di questa specie di Governo regionale – esaminare la genesi, estremamente veloce, dei provvedimenti che riguardano il personale della Regione.

La scorsa settimana Lombardo e i suoi ‘Tanucci’ volano a Roma per incontrare un altro ‘scienziato’ della politica del nostro tempo, il Professore Mario Monti. La visita dei ‘Nostri’ nella Capitale serve a chiarire che la Sicilia non sta fallendo. Il Quintino Sella della ‘Bocconi’ ne prende atto e sembra dia disposizioni di sfoltire così, in quattro e quattr’otto, i ranghi dell’amministrazione regionale.

Tornato in Sicilia, Lombardo riunisce il suo personale “Serbatoio di pensiero” (Think Tank, direbbero gli intellettuali intrisi di cultura anglosassone) e, insieme a questi ‘geni’, per far contento Monti, prepara la possibile ‘sistemazione’ del personale della Regione siciliana sul modello del salame di Sant’Angelo di Brolo: ovvero preparazione a punta di coltello: un taglio di un quarto dei dipendenti regionali, cioè 4 mila su 16 mila; e un bel taglio, sempre a punta di coltello, per i dirigenti regionali: un quarto a casa, cioè prepensionamento per 450 di loro.

Tutto, lo ripetiamo, senza una trattativa sindacale, senza un piano, senza certezze per i lavoratori. Lo stesso Lombardo, dopo aver comunicato la ‘nuova’, va in Tv e, con il sorriso sulle labbra, annuncia che non si tratta di licenziamenti.

Peccato che nel disegno di legge – che Sala d’Ercole dovrebbe approvare oggi per far contento Monti – si parla di prepensionamenti. Prima per 24 mesi; poi per 36 mesi; poi ancora, per 48 mesi; l’ultima versione (versioni che cambiano di ora in ora, come se si stesse trattando di sacchi di patate e non del futuro di persone) dovrebbe essere un prepensionamento di 60 mesi.

Insomma, siamo alla macelleria sociale modello Elsa Fornero-Mario Monti. Del resto, non è forse a Roma, negli uffici della ministra del Lavoro Fornero che Lombardo e il Pd sperano di ‘reincontrare’ il miliardo di euro di Fondo sociale europeo destinato alla Sicilia e, ‘purtroppo’, non utilizzato dal Governo della Regione?

Rideva, qualche giorno fa, il presidente Lombardo. In fondo, cosa volete che siano 4 mila e 500 persone da mandare a casa? Facezie. Via, un po’ di pazienza. Monti vuole la spending review per la Sicilia. Il Pd siciliano pure. Mobilità, prepensionamenti e, alla fine, licenziamenti. Infatti, se leggete il disegno di legge, vi accorgerete che, alla fine dei 60 mesi, se i ‘fortunati’ non avranno raggunto la pensione si arrangeranno. ‘Esodati’ alla siciliana…

Rideva, Lombardo, nel parlare della sorte dei dipendenti che, in un giorno – per accontentare Monti – vorrebbe prepensionare, o mandare in mobilità. Tanto a lui che gliene frega? La mega pensione di parlamentare a lui non gliela toglie nessuno. i sono 8 mila dipendenti della formazione professionale senza lavoro? Pazienza. Le isole minori senza traghetti e senz’acqua? capita. L’Ast e l’Eas ormai fallite? Succede. I fondi europei siciliani finiti ad altre regioni italiane? Il fato avverso. I boschi in fiamme perché non è stata fatta prevenzione? Male per i forestali che non l’hanno fatta anche senza soldi. I Pronto soccorsi sono delle bolgie? Male per chi ci va.

Vorreste forse dire che tutto questo (ed altro) è colpa del Governo Lombardo.Pd? Ma non scherziamo! Adesso Lombardo si andrà a godere la sua bella pensione di parlamentare. Soldi meritati. Soprattutto dopo qesti quattri ‘straordinari’ anni alla presidenza della Regione siciliana…

Ah, dimenticavamo: la spending review, alla siciliana, ovviamente, prevede anche la sanatoria per gli amministratori dei enti e società regionali che si sono messi in tasca indennità doppie o triple. Questo, ovviamente, non è stato detto a Monti. Questa sanatoria una cosa tra amici è. Che volete: ad alcuni si prende, ad altri si dà…


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Dopo quattro anni di grandi affari, di continui cambi di giunta, di ripetute sostituzioni di dirigenti generali, di fondi europei non spesi, di nomine senza né capo né coda e di altro ancora, il governo lombardo scopre che bisogna anche governare. E lo scopre qualche giorno prima delle dimissioni dello stesso presidente della regione. Dimissioni previste per domani (ma noi fino a quando non vediamo queste dimissioni firmate non ci crediamo: e non ci crediamo perché nelle ultime ore stiamo verificando il terrore dei dirigenti del pd siciliano, che temono - e ne hanno ben donde - un tracollo elettorale e quindi provano a convincere lombardo a ripensarci).

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