«Si tratta di delitti programmati. Per ogni albero che si taglia se ne dovrebbero piantumare cinque, e invece il Comune di Palermo continua a perseverare con la logica dello sterminio del verde». La denuncia di Giovanni Moncada, presidente dell’associazione Comitati Civici, arriva dalla sede del Comitato Bene Collettivo, in via Pirandello. Sono in tutto 12 i comitati e le associazioni cittadine che questa mattina hanno presentato una diffida al Comune sul presunto abbattimento di oltre mille alberi su suoli pubblici, che l’amministrazione ha indicato di dover effettuare perché ritenuti pericolosi. A dire il vero non ci sono atti pubblici specifici sulla misura, ma i colloqui e i pareri dei tecnici del settore verde, nonché i numeri indicati dalle ditte che a breve dovranno effettuare le operazioni.
«La cifra di mille alberi da abbattere – spiega l’architetto Fabio Alfano, del Comitato Bene Collettivo – risulta soltanto dall’esame di una minima parte dell’intero patrimonio del verde urbano. Quando il Comune scoprirà che gli alberi in città sono 70mila, quanti altri ce ne saranno ancora da eliminare? È da anni che ci occupiamo del problema. Abbiamo visto parecchie anomalie (ad esempio Foro Italico e zona Uditore), assistiamo a potature selvagge che sono dei veri e propri abbattimenti. Su questo nuovo rischio è vero che finora non sono state indicate le zone, ma noi denunciamo un andazzo che va avanti da tempo. Chiediamo che venga accertato lo stato di salute degli alberi che si dovranno abbattere, chiediamo di indicare le alternative. Spesso la Soprintendenza non sa neanche come si muove il Comune».
Ad aumentare la rabbia dei cittadini è il fatto che a giugno partirà la Biennale d’arte Manifesta, dal titolo Il giardino planetario, che fa riferimento a principi, logiche e comportamenti fondati sulla piena consapevolezza e cura della natura, soprattutto all’interno di un contesto urbano. Tutti elementi che, secondo gli autori della diffida, non appartengono all’amministrazione palermitana. Per l’ingegnere informatico Maurizio Orlando «il Comune non risponde alle richieste dei cittadini. Gli alberi dovrebbero censiti, sarebbe facile fare un inventario grafico e georeferenziato, anche perché le professionalità all’interno degli uffici ci sono».
Moncada aggiunge che «basta guardare come trattano il Parco della Favorita: solo parole al vento, niente di concreto, mentre 400 ettari di verde continuano a essere assediati dall’ailanto. Noi però li marchiamo stretti». Mentre Giovanni Cumbo della Lipu sottolinea anche un altro rischio connaturato alla scomparsa degli alberi, vale a dire quello dei «190 tipi di uccelli che in città nidificano soprattutto nei parchi pubblici; tra i loro posti preferiti c’erano ad esempio anche i ficus abbattuti a piazza Castelnuovo nel 2015».
La redazione di Meridionews ha provato a contattare per una replica l’assessore al Verde Sergio Marino, finora senza esito.
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