Il 20 giugno sarà una data da ricordare, almeno in tema di emergenza rifiuti a Catania. Non solo perché lunedì scorso si è insediata la nuova ditta – consorzio Gema di Pagani, in provincia di Salerno – che ha vinto l’appalto per la raccolta nel lotto Centro, il più grande e popoloso, ma anche per l’inizio della raccolta differenziata porta a porta nei quartieri Borgo-Sanzio e Cibali. Il via tuttavia è rimasto solo sulla carta. Passati cinque giorni i sacchetti con plastica, carta e cartone e umido non sono stati mai raccolti. Così davanti alle abitazioni è un susseguirsi di mini-discariche maleodoranti.
C’è poi il capitolo riguardante i cassonetti. Gli operai nei giorni scorsi hanno provveduto a rimuovere con l’ausilio di bracci meccanici e bobcat centinaia di tonnellate di spazzatura ammassata nei pressi dei contenitori. Subito dopo i cassonetti, come previsto dalle procedure, sono stati capovolti. Una sorta di deterrente in attesa della rimozione definitiva. I tempi però si sono allungati e nel giro di 48 ore attorno ai cassonetti si sono formate nuovamente delle discariche. «Noi siamo entrati in servizio e si è scelto di fare partire la differenziata porta a porta: una sorta di anomalia a livello mondiale», spiega a MeridioNews Alfonso Zito, direttore generale del consorzio Gema.
«La differenziata al momento è stata poca – ammette Zito – anche perché in alcune zone abbiamo trovato poco o nulla in termini di separazione dei rifiuti ma soltanto cumuli di indifferenziato e ingombranti da rimuovere. Di certo noi, come azienda, non possiamo fare magie. In questa città c’è un percorso da cominciare e bisogna farlo praticamente da zero». Il problema principale resta quello degli impianti in cui conferire. Da un lato l’impianto Tmb di Grotte San Giorgio, nel territorio di Lentini, che lavora l’immondizia di 150 Comuni e, dall’altro, lo stop dei giudici amministrativi alla discarica di Motta Sant’Anastasia gestita da Oikos. «Ieri (oggi per chi legge, ndr) abbiamo rimosso 300 tonnellate di rifiuti a terra nell’area del quartiere Picanello – spiega Zito – Ma dalle 5 di mattina alle 10 siamo riusciti a scaricare in discarica soltanto cinque autocompattatori su trenta».
Ieri mattina nella sede della Società regolamentazione rifiuti dell’area metropolitana di Catania si è tenuto un vertice per cercare qualche soluzione. «Come Srr abbiamo chiesto al Comune di attivare un numero unico per le segnalazioni da tutta la città, senza distinzioni tra i lotti», spiega a MeridioNews il presidente Francesco Laudani: «Sul fronte automezzi il consorzio Gema è a pieno regime e ci è stato chiesto di interloquire con Sicula Trasporti per avere la possibilità di conferire rifiuti anche tra sabato e domenica». Su quest’ultimo punto, però, le speranze non sono tante. Intanto dalla prefettura qualcosa sembra muoversi con la convocazione di un tavolo di crisi con la Regione siciliana. Dietro la richiesta le pressioni di Partito democratico, Movimento 5 stelle, Catania bene comune, Focus Catania e la parlamentare catanese Maria Laura Paxia.
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