Il provvedimento riguarda immobili e società per un valore di dieci milioni di euro. A eseguire la misura sono stati gli uomini diretti dal capo centro Renato Panvino, dopo un provvedimento emesso dal tribunale etneo. Secondo l'accusa l'uomo avrebbe reclutato manodopera a basso costo per le campagne. In aggiornamento
Dia, sequestrati beni a imprenditore agricolo Accuse di caporalato tra Paternò e Romania
Beni per dieci milioni di euro, riconducibili a un imprenditore agricolo di Paternò accusato di caporalato, sono in corso di sequestro da parte di personale della Direzione investigativa antimafia di Catania, diretta dal capo centro Renato Panvino.
Il provvedimento, emesso dal tribunale etneo su proposta del direttore della Dia Nunzio Antonio Ferla, è uno dei primi del genere eseguiti in Italia. Secondo l’accusa l’uomo avrebbe reclutato manodopera romena a basso costo per l’impiego in lavori nelle campagne del catanese.