Gli sono stati sequestrati beni per 12 milioni di euro. La Direzione investigativa antimafia (Dia) di Messina ha sequestrato a un noto commercialista della città beni per 12 milioni di euro. L’uomo è stato coinvolto in numerosi procedimenti penali per truffa finalizzata al conseguimento di erogazioni pubbliche, reati fiscali, riciclaggio e autoriciclaggio. Il commercialista – che opera prevalentemente nell’area dei monti Nebrodi – è stato sottoposto anche alla sorveglianza speciale per due anni con l’obbligo di soggiorno nel comune di residenza.
Secondo chi indaga, il commercialista avrebbe «da sempre strumentalizzato la sua attività professionale per la costituzione di un sistema truffaldino fondato sull’utilizzo di schemi societari non corrispondenti al dato reale, attraverso il quale egli ha rivolto a suo vantaggio consistenti contributi di natura pubblica». Tra questi ci sarebbero gli incentivi previsti a favore delle attività produttive delle aree depresse, «così realizzando un imponente arricchimento personale», dice la procura di Messina. Il provvedimento di confisca riguarda nove imprese – attive nel campo dell’assistenza fiscale, dell’assistenza agli anziani e in quello immobiliare – sette appartamenti, un fabbricato e 17 terreni nelle province di Messina e di Palermo, oltre a decine di rapporti finanziari, cioè quei documenti che riportano la situazione finanziaria di un’azienda.
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