Una vera e propria banda, specializzata nei furti in abitazione, che si muoveva nei territori di Catania, Gravina di Catania, San Giovanni la Punta, Sant’Agata Li Battiati e Tremestieri Etneo. A capo del gruppo ci sarebbe stato il 37enne Carmelo Passalacqua. Sono solo alcuni dei dettagli dell’operazione Gioiello, portata a termine dai carabinieri su delega […]
Blitz Gioiello a Catania, dopo i colpi refurtiva venduta in una gioielleria lungo viale Mario Rapisardi
Una vera e propria banda, specializzata nei furti in abitazione, che si muoveva nei territori di Catania, Gravina di Catania, San Giovanni la Punta, Sant’Agata Li Battiati e Tremestieri Etneo. A capo del gruppo ci sarebbe stato il 37enne Carmelo Passalacqua. Sono solo alcuni dei dettagli dell’operazione Gioiello, portata a termine dai carabinieri su delega della procura di Catania. Nove persone sono accusate di associazione per delinquere finalizzata alla commissione di delitti contro il patrimonio. Gli inquirenti sono riusciti a ricostruire non solo le modalità dei furti ma anche come veniva collocata la refurtiva, che consisteva quasi sempre in gioielli e monili in oro. Un ruolo chiave, in questo senso, sarebbe stato quello di due fratelli: Vincenzo e Grazia Salamone, titolari di una gioielleria lungo viale Mario Rapisardi, a Catania.
Grazie alla testimonianza di una cittadina e alla visione dei filmati delle telecamere di sorveglianza i militari hanno ricostruito due colpi avvenuti a San Giovanni La Punta. Il primo, risalente al 5 giugno 2021, avrebbe visto la partecipazione, come palo, di David Cristian Spaticchia. Con lui sarebbe entrato in azione, arrampicandosi su una grondaia, il capo banda Carmelo Passalacqua. Il secondo colpo 14 giorni dopo, il 19 giugno 2021. Anche in questo caso Spaticchia e Passalacqua sono accusati di essere stati gli autori. Il 30 giugno dello stesso anno la banda sarebbe riuscita a portare a termine due furti in pochi minuti ma i carabinieri sono riusciti a risalire alla macchina utilizzata: una Opel Corsa nera presa a noleggio da Emanuele Zappalà. Grazie alla ricostruzione del percorso fatto con il mezzo gli inquirenti sono arrivati alla gioielleria. All’interno dell’attività commerciali i Salamone avrebbero provveduto a ripulire i monili da pietre e da possibili altri inserti non di loro interesse, per rendere più difficoltoso un possibile riconoscimento da parte delle vittime, per poi procedere, dopo la pesa al netto, al pagamento in contanti in favore degli autori dei furti.
Alla banda vengono contestati 12 colpi per un bottino complessivo di circa 120mila euro. La banda però non si sarebbe occupata solo di preziosi. Durante le scorribande sarebbero stati portati via anche computer, borse griffate, zaini e televisori. Il 20 dicembre 2021 i militari, sempre a San Giovanni La Punta, sono riusciti ad arrestare in flagranza di reato quattro persone recuperando una refurtiva per un valore di circa 15mila euro oltre a 4600 euro in contanti. Si trovano attualmente in carcere Carmelo Passalacqua, Pasquale Scuderi, David Cristian Spaticchia, Massimo Luigi Sturniolo ed Emanuele Zappalà. Per il gioielliere Vincenzo Salamone il giudice per le indagini preliminari ha disposto gli arresti domiciliari, mentre per la sorella Grazia, 79 anni, l’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria. Obbligo di dimora e di permanenza in casa durante la notte per Paolo Di Guardo e Claudio Tosto.