Depurazione acque reflue, sindaco in commissione ecomafie «Per risolvere problemi di rete fognaria servono 35 milioni»

«La situazione della depurazione delle acque reflue è critica a causa di un impianto vetusto che risale a oltre 60 anni fa». Non ne fa mistero il sindaco di Catania Salvo Pogliese durante la sua audizione in Commissione parlamentare ecomafie. Circa tre quarti d’ora in cui, oltre al primo cittadino, a rispondere alle domande del presidente Stefano Vignaroli sono stati anche il presidente di Sidra Fabio Fatuzzo e il direttore dei Lavori pubblici Salvatore Marra

La Sidrasocietà partecipata al cento per cento del Comune di Catania che si occupa dell’erogazione idrica nel capoluogo, ha stanziato nel nuovo bilancio che è già stato approvato due milioni di euro annui per avviare gli interventi manutentivi per l’efficientamento della zona industriale. «Risorse non sufficienti – puntualizza subito il primo cittadino – per migliorare lo status quo. Per questo, abbiamo avviato un’interlocuzione con la Regione per chiedere delle risorse aggiuntive». Per risolvere in maniera radicale i problemi della rete fognaria industriale e dell’impianto di depurazione, infatti, sono necessari altri 35 milioni di euro.

«Sappiamo che i nostri fondi sono insufficienti – afferma Fatuzzo – ma, intanto, abbiamo deliberato di usare un milione di euro per il vecchio allacciante che deve affiancarsi al nuovo canale fognario e un milione di euro per migliorare l’efficienza di depurazione industriale». Al momento, Sidra gestisce il sistema di depurazione civile a cui affluiscono i reflui di una parte della città di Catania. L’altra parte, circa l’80 per cento, invece, non è collegata al sistema fognario. Non rientra, invece, nel servizio affidato alla partecipata del Comune la linea di depurazione industriale anche se «da agosto – aggiunge il presidente – abbiamo cominciato a controllare i reflui industriali che dovrebbero essere depurati dalle aziende che hanno ricevuto l’autorizzazione allo scarico». A precisa domanda di Vignaroli, Fatuzzo risponde: «Le aziende temo che sversino nei canali che attraversano la zona industriale».

Altro argomento affrontato durante l’audizione è quello degli scarichi a mare che, durante il periodo estivo, vengono bloccati nella zona della Playa per consentire la balneazione a cittadini e turisti. «Si procede allo sbarramento dei canali che confluiscono lungo il litorale», conferma Marra parlando di una «soluzione provvisoria» attuata per evitare che i canali tracimino. In estate, quindi, i reflui industriali già trattati nelle industrie, attraverso impianti di sollevamento, vengono portati al vecchio allacciante e poi confluiscono nel depurato comunale. «Per garantire che questa attività proceda bene – continua il direttore dei Lavori pubblici – Sidra effettua prelievi a campione per accertarsi che non vengano superati i limiti di inquinamento dalle acque di uscita dal depuratore che poi verranno riutilizzate dal consorzio di bonifica a scopo irriguo nella piana di Catania». Un progetto, che è ancora in fase di ultimazione, e che è stato finanziato per otto milioni e mezzo di euro da parte del ministero dell’Ambiente. L’incontro si chiude con il presidente della commissione che esterna la propria speranza di «tornare presto a Catania a mangiare una bella granita di pistacchio» e il sindaco che assicura l’ospitalità.


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