Dehors, cosa prevede il nuovo regolamento comunale Prescrizioni su colori, materiali e arredi esterni locali

Finché c’è vita, c’è speranza. È questo quello che insegna la fine del tira e molla, durato tre anni, tra il Comune di Catania e la soprintendenza ai Beni archeologici e culturali etnei in merito al regolamento sui dehors, ovvero sugli arredi esterni nei locali della città. Il documento che, nel corso della sua vita, ha assistito ai cambi nei vertici dell’assessorato alle Attività produttive e della soprintendenza, è stato inviato alle commissioni comunali, ai Consigli di circoscrizione e ai consiglieri per un parere. Saranno infatti i componenti del senato cittadino ad approvare, modificare o respingere la delibera che, secondo alcune fonti, verrà messa nel programma dei lavori a breve. Bocche cucite, nel frattempo, da parte dell’amministrazione sui dettagli dell’atto atteso da anni dai commercianti del centro storico. «Presenteremo tutto io e il sindaco Enzo Bianco nel corso di una conferenza stampa», dice l’assessore al ramo, Nuccio Lombardo. MeridioNews, però, spiega i particolari delle nuove regole.

Cos’è un dehors?
È l’insieme di elementi mobili e rimovibili davanti ai locali che sono stati già autorizzati dagli uffici comunali a occupare il suolo pubblico. I dehors «costituiscono, delimitano e arredano lo spazio esterno di un pubblico esercizio destinato a somministrare cibi e bevande – si legge nel documento – L’installazione non deve comportare manomissioni al manto stradale e alle pavimentazioni». Gli elementi consentiti, secondo una precisa armonizzazione tra loro, sono: tavoli, sedie, fioriere, ombrelloni, tende, partizioni verticali (tipo paraventi), pedane, illuminazioni, stufe, proiettori audiovisisvi e sostegni. Non ammessi, invece, apparecchiature per la cottura dei cibi all’esterno del locale, cartelli pubblicitari e installazioni per gioco o intrattenimento. L’obiettivo è «riqualificare l’ambiente cittadino e promuovere il turismo». 

A chi si rivolge il regolamento?
A pizzerie, ristoranti, trattorie, tavole calde, birrerie, bar, caffè, gelaterie, pasticcerie e simili che hanno i requisiti sanitari necessari e la concessione del suolo pubblico (che sarà quinquennale) da parte dell’ente. Sono esclusi circoli privati, associazioni culturali, botteghe di prodotti alimentari artigianali e attività di vendita e somministrazione su area pubblica. I titolari delle attività, da regolamento, saranno obbligati «a mantenere gli arredi puliti, in ordine e in un perfetto stato di manutenzione oltre che in perfetta efficienza tecnico-estetica – prosegue il testo – In caso di inottemperanza, l’amministrazione potrà procedere d’ufficio alla rimozione coatta delle attrezzature deteriorata, con conseguente addebito a carico dell’esercente». Inoltre, l’autorizzazione al dehors «è sospesa senza diritto a rimborso nel caso di mancata apertura dell’esercizio e conseguente inutilizzo dell’area per un periodo superiore a 15 giorni, escluso il periodo di ferie».

Quali saranno le zone interessate dal regolamento?
Quattro, individuate sulla base del piano regolatore Piccinato del 1964. Si tratta, nello specifico, della zona 1 (via Crociferi e aree di attesa della protezione civile), della zona 2 (Centro storico, compreso il quartiere di San Cristoforo, e aree limitrofe), della zona 3 (Playa e Lungomare di Ognina) e la zona 4 che raccoglie il resto della città. 

Zona 1, via Crociferi e aree di attesa della protezione civile. Si potranno installare sedie e tavoli di acciaio, polimeri e legno di colori bianco, grigio o antracite, e ombrelloni di tessuto naturale, acrilico e poliestere con struttura in legno o alluminio, e tessuto coprente di colore bianco, ecrù, grigio o antracite. Non sono ammesse fioriere, tende, partizioni verticali, pedane e strutture chiuse. Sì alle illuminazioni.

Zona 2, centro storico, San Cristoforo, aree limitrofe. Per quanto riguarda tavoli e sedie permangono i colori e i materiali previsti per quella precedente. In questa zona, però, si potranno installare pure fioriere (bianco, grigio, antracite e color legno), tende (dei colori precedenti, ai quali si aggiungono marrone e bourdeaux), partizioni verticali (grigio o antracite) e pedane che non superino i 20 centimetri a partire dal piano di calpestio. Previste illuminazioni. 

Zona 3, costa ionica di Playa e Lungomare. Segue le caratteristiche di dehors previste per l’area precedente con l’aggiunta di potere avere sedie anche in alluminio e ombrelloni bourdeaux. 

Zona 4, il resto della città. Per quanto riguarda la scelta di sedie e tavoli, gli esercenti dei locali pubblici potranno scegliere tutti i colori. Mentre su colori e materiali di ombrelloni, fioriere, tende, partizioni verticali e accessori il vantagli di possibilità è uguale a quello previsto per la zona 3. In più rispetto alle altre aree, i titolari saranno autorizzati a installare pedane di legno, polimeri o acciaio di color legno, grigio o antracite. 


Dalla stessa categoria

Ricevi le notizie di MeridioNews su Whatsapp: iscriviti al canale

I più letti

Dal controllo della velocità alla segnalazione di un imminente pericolo. Sono gli Adas, i sistemi avanzati di assistenza alla guida che aumentano non solo la sicurezza, ma anche il comfort durante i viaggi in auto. Più o meno sofisticati, i principali strumenti Adas sono ormai di serie nelle auto più nuove, come quelle a noleggio. […]

Un aiuto concreto ai lavoratori per affrontare il carovita. Ma anche un modo per rendere più leggero il contributo fiscale delle aziende. Sono le novità introdotte dalla conversione in legge del cosiddetto decreto lavoro, tra cui figura una nuova soglia dell’esenzione fiscale dei fringe benefit per il 2023, portata fino a un massimo di 3mila euro. […]

Sono passati tre anni da quando un incendio ha distrutto l’impianto di selezione della frazione secca di rifiuti a Grammichele (in provincia di Catania) di proprietà di Kalat Ambiente Srr e gestito in house da Kalat Impianti. «Finalmente il governo regionale ci ha comunicato di avere individuato una soluzione operativa per la ricostruzione e il […]

«Era come avere la zip del giubbotto chiusa sopra e aperta sotto: ecco, noi abbiamo voluto chiudere la zip di questo giubbotto». Indispensabile se si parla di Etna, dove fa sempre fresco. È nato così CraterExpress, la nuova proposta che permette di raggiungere la vetta del vulcano a partire dal centro di Catania, con quattro […]

Sul nuovo social network X, tale Esmeralda (@_smaragdos), commenta un articolo del Domani a proposito dei finanziamenti alla Cultura elargiti dai Fratelli d’Italia siciliani: «Amici, soldi (pubblici) e politica. In Sicilia tutto fa brodo. Su questo penso non leggerò un commento croccante di Ottavio Cappellani. Perché gli amici so’ amici, gli ex amici so’ nemici». […]

Dodici mesi, 52 settimane e 365 giorni (attenzione, il 2024 è bisestile e quindi avremo un giorno in più di cui lamentarci). Un tempo legato da un unico filo: l’inadeguatezza. Culturale, innanzitutto, ma anche materiale, davanti ai temi complessi, vecchi e nuovi. Difficoltà resa evidente dagli argomenti che hanno dominato il 2023 siciliano; su tutti, […]

Il seme del cambiamento. Timido, fragile e parecchio sporco di terra, ma è quello che pare stia attecchendo in questi ultimi mesi, dopo i più recenti episodi di violenza sulle donne. In principio, quest’estate, fu lo stupro di gruppo a Palermo. In questi giorni, il femminicidio di Giulia Cecchettin in Veneto. Due storie diverse – […]

Mai come in campagna elettorale si parla di turismo. Tornando da Palermo con gli occhi pieni dei metri di coda – moltiplicata per varie file di serpentina – per visitare la cappella Palatina e qualunque mostra appena un piano sotto, lo stato di musei e beni archeologici di Catania non può che suscitare una domanda: […]

Riforme che potrebbero essere epocali, in termini di ricaduta sulla gestione dei territori e nella vita dei cittadini, ma che sembrano frenate dalla passività della politica. Sembra serena ma pratica- e soprattutto, attendista – la posizione di Ignazio Abbate, parlamentare della Democrazia Cristiana Nuova chiamato a presiedere la commissione Affari istituzionali dell’Assemblea regionale siciliana. Quella […]

Dai rifiuti alla mobilità interna della Sicilia, che avrà una spinta grazie al ponte sullo Stretto. Ne è convinto Giuseppe Carta, deputato regionale in quota autonomisti, presidente della commissione Ambiente, territorio e mobilità all’Assemblea regionale siciliana. Tavolo di lavoro che ha in mano anche due leggi su temi particolarmente delicati: urbanistica e appalti. Con in […]

Dall’agricoltura alle soluzioni per il caro energia; dalle rinnovabili di difficile gestione pubblica allo sviluppo delle imprese bandiera del governo di Renato Schifani. Sono tanti, vari e non semplici i temi affidati alla commissione Attività produttive presieduta da Gaspare Vitrano. Deputato passato dal Pd a Forza Italia, tornato in questa legislatura dopo un lungo processo […]