Sette articoli per definire l’assetto societario e la prima parte del cronoprogramma. Sono quelli che fanno parte della bozza del decreto legge per la realizzazione del Ponte sullo Stretto di Messina, messa all’ordine del giorno della riunione preparatoria al consiglio dei ministri di domani. Nel primo articolo viene indicato l’assetto societario e la governance della […]
Ponte Stretto: la bozza del decreto. Progetto esecutivo entro luglio 2024 e concessione di 30 anni
Sette articoli per definire l’assetto societario e la prima parte del cronoprogramma. Sono quelli che fanno parte della bozza del decreto legge per la realizzazione del Ponte sullo Stretto di Messina, messa all’ordine del giorno della riunione preparatoria al consiglio dei ministri di domani. Nel primo articolo viene indicato l’assetto societario e la governance della Stretto di Messina S.p.a. Il consiglio di amministrazione «è composto da cinque membri, di cui due designati dal ministero dell’Economia d’intesa con il ministero delle Infrastrutture, che ricoprono rispettivamente la carica di presidente e di amministratore delegato, un membro designato dalla Regione Calabria, un membro designato dalla Regione Sicilia e un membro designato da Rfi e Anas». La concessione avrà «una durata di trent’anni decorrenti dall’entrata in esercizio dell’opera», si legge nell’articolo 2.
Previsto anche un comitato scientifico con compiti di consulenza tecnica, anche ai fini della supervisione e dell’indirizzo delle attività tecniche progettuali. L’organismo sarà composto da nove membri, scelti tra «soggetti dotati di adeguata specializzazione ed esperienza». Il comitato scientifico opererà secondo principi di autonomia e indipendenza «ed esprime, in particolare, parere al Consiglio di amministrazione della società in ordine al progetto definitivo ed esecutivo dell’opera e delle varianti». Le attività di monitoraggio ambientale saranno invece affidate a Sogesid, la società di ingegneria in house providing del ministero dell’Ambiente e della sicurezza energetica e del ministero delle Infrastrutture e dei trasporti, il cui capitale sociale è interamente detenuto dal ministero dell’Economia e delle finanze. Il cronoprogramma prevede l’approvazione del progetto esecutivo entro il 31 luglio 2024.