Dalle cover agli inediti, il primo singolo di De Luca «L’obiettivo? Sempre più esibizioni fuori dall’Italia»

Da un po’ di notti non riesce a prendere sonno, pensando a quella mail da mandare, a quella risposta da dare o al post da pubblicare. L’ansia che accompagna l’uscita ufficiale del primo singolo è una croce per tutti gli artisti. E non ha risparmiato neanche la 25enne Anita De Luca, alle prese con il lancio di Con la luna piena, primo singolo della cantautrice e musicista catanese disponibile da oggi su Spotify, iTunes/Apple Music, Amazon, Google Play Store, Deezer, Youtube Music, Pandora e in copia fisica su Nufaco, nuovo supporto per la musica che funziona senza scaricare app o digitare indirizzi web, ma avvicinandolo al retro del telefonino e facendo partire automaticamente in play la traccia.

«La musica l’ho scoperta a cinque anni, quando ho iniziato a suonare il pianoforte, e da lì non ho mai smesso», racconta Anita, che sta per laurearsi in musica elettronica al Conservatorio di Catania. Quelli del liceo sono gli anni in cui comincia a formare i primi gruppi musicali e a esibirsi. Prima con la chitarra, poi con la voce, Anita ha sempre dato un contributo importante alle band di cui ha fatto parte. «Ormai sono dieci anni che suono in pubblico, ho cominciato con punk, rock e quei generi che andavano di moda in quel periodo. Poi mi sono concentrata maggiormente su un rock più definito e a tratti, oserei dire, psichedelico. Dall’inizio ho scelto di dedicarmi per lo più alla musica straniera essendo cresciuta a suon di Pink Floyd e Police, oltre ovviamente alla musica classica, mentre negli ultimi anni ho rivalutato molto il repertorio italiano da Carmen Consoli a Paola Turci, da Neffa a Franco Battiato e i Subsonica».

Ecco perché il primo singolo suona in italiano. «In realtà l’ho scritto a 15 anni – chiarisce la cantante – è uno dei primi testi che ho buttato giù e posso dire che è cresciuto con me, tant’è che ho finito gli arrangiamenti nell’ultimo anno. Ne ho scritti molti altri nel frattempo, ma ho deciso di debuttare con questo perché aveva un senso anche dal punto di vista tecnico per me, facendo coincidere l’inizio della mia carriera con l’inizio della mia scrittura». Certo, qualche modifica nel tempo c’è stata e il linguaggio adolescenziale ha lasciato il posto alle parole di una donna che racconta di un amore non concluso, una storia autobiografica. Perché Anita nei suoi testi mette la sua vita, le sue esperienze o quelle di chi le sta vicino, che possono essere interpretate dall’ascoltatore, a cominciare da colleghi, familiari e amici intimi che sono state le prime cavie, anche in maniera personale.

A gennaio, invece, i fan potranno vedere il video girato a Catania, a cui seguiranno uno o due singoli prima dell’uscita ufficiale dell’album di otto tracce, probabilmente disponibile in primavera. Il passo successivo all’uscita dell’album – realizzato in collaborazione con Christian Cosentino al basso, Salvo Farruggio alle percussioni, Marco Bertino alla chitarra elettrica, Andrea Di Giovanni e Giuseppe Tiralosi web content, social media manager e troupe video, Steve Lyon (co-produttore, tra gli altri, dei Depeche Mode e The Cure) al mix e mastering e prodotto con il batterista Wladimir Pascali – non prevede partecipazione a talent o programmi televisivi, ma ancora tanto lavoro. «Non penso che i talent siano affini alla mia visione della musica, continuerò a suonare e a promuovere live i miei lavori  commenta Anita – Il mio obiettivo è suonare quanto più possibile, anche fuori. Sono stata in Belgio, in Russia e in crociera – girando Mar Baltico, Stoccolma, Helsinki, San Pietroburgo – e credo che il percorso migliore sia iniziare da qui e piano piano salire lo stivale fino a oltrepassarlo. Anche perché all’estero apprezzano moltissimo la musica italiana, molti mi chiedevano di suonare i miei pezzi, forse incuriositi dal modo in cui suono le cover, che tendo a scomporre e smontare ri-arrangiandole a modo mio con la chitarra acustica e la voce».

Per mestiere, infatti, Anita fa intrattenimento musicale con le canzoni dei grandi artisti, ma non si definisce un’esecutrice e ogni tanto si è concessa di suonare qualche inedito per tastare le reazioni del pubblico. «Devo dire che ho avuto tante soddisfazioni, la gente è molto attenta quando dico che sto per suonare un mio pezzo e a fine serata si avvicina sempre qualcuno per chiedermi informazioni, se ho un sito o dei contatti». «Voglio fare la musicista da grande – aggiunge con convinzione e sicurezza – nonostante tutte le difficoltà del caso. Vivo di questo, mi mantengo con la musica e suono in giro per Catania, e a volte anche fuori, circa cinque sere a settimana. Quella del musicista, si sa, è una vita un po’ di sacrifici. È vero che non è facile, ma non è impossibile. Bisogna avere molta forza ed essere testardi. Se non si riesce subito e si chiudono delle porte si deve continuare a insistere se si ha veramente qualcosa da dire. Fortuna e talento, poi, fanno il resto». 


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