Dal caldo afoso di giugno al tempo instabile di novembre. Cambiano le stagioni, ma il malanno sembra essere sempre lo stesso: la febbre da campagna elettorale. Succede anche a Palermo, all’indomani di un voto cittadino che ha segnato la quinta scalata a palazzo delle Aquile di Leoluca Orlando, che ha messo in bacheca uno dei propri successi più larghi. E uno che lontano dall’agone elettorale non riesce a stare è proprio il sindaco. Si era visto già lo scorso dicembre, quando un Matteo Renzi all’apice della propria pur breve parabola da premier, in visita a Palermo per l’apertura dell’anno accademico aveva snobbato tutti, da Crocetta ai fedelissimi, per intrattenersi a parlare fitto con il professore.
Anche tra i candidati al Consiglio comunale in tanti hanno voluto provare il salto ed entrare nelle liste a sostegno dei candidati al governo della Regione. Alcuni per semplice voglia di rivalsa, magari perché gli è andata male a giugno. Forse perché non soddisfatti dalle prime strategie in sala delle Lapidi una volta eletti. Fatto sta che pur di tentare la sorte e non sprecare il proprio pacchetto di preferenze, anche nel capoluogo di Regione, il banco delle alleanze è irrimediabilmente saltato, così ci si ritrova candidati avversari in Consiglio, costretti però a combattere – quasi – spalla a spalla per portare acqua al mulino comune delle Regionali. E alleati in maggioranza e opposizione che invece si ritroveranno l’uno a cercare di demolire i buoni propositi propagandistici dell’altro.
Il caso più eclatante è quello di Claudio Volante. Avvocato, neoeletto in Consiglio tra le fila dei Coraggiosi, ora candidato con la lista Sicilia Futura, sponsorizzata da Cardinale, uno degli sponsor elettorali di Orlando solo pochi mesi prima e che in Comune ha portato ben cinque consiglieri. Tutti ovviamente avversari dei Coraggiosi. Una notizia che non coglierà di sorpresa di certo Ferrandelli, che pare essere tornato nei ranghi dopo la gita a destra e ha dichiarato che mai potrebbe sostenere il candidato preferito da Salvini e Meloni. C’è poi chi ha seguito la propria corrente: Tony Sala, per esempio, eletto con Palermo 2022, sarà candidato con Arcipelago Sicilia (La Palermo 2020 in salsa regionale). Fa inversione Fabrizio Ferrara, eletto in Consiglio con il Mov139, tenterà la scalata a palazzo dei Normanni dalle fila del Partito Democratico. Da cui proveniva prima delle elezioni.
Poi ci sono quelli che cambiano perché i loro cambiano. L’ex consigliera Federica Aluzzo, così come l’attivista per i diritti Lgbt Luigi Carollo, non eletti con Sinistra Comune, non cambiano certo partito. È infatti stato il partito a cambiare leggermente rotta: tanto quanto basta per prendere una cantonata. Sinistra Italiana sostiene – stavolta può farlo – Claudio Fava e quindi addio idillio con Orlando, con buona pace dei risultati inanellati insieme nella scorsa chiamata alle urne. E infine c’è il curioso caso di Alessandro Trinca, che sosteneva Orlando dall’alto della lista amica Alleanza per Palermo. Adesso si candida con il Megafono di Rosario Crocetta, che, si sa, tanto feeling con il sindaco di Palermo non ce l’ha. Ma a pensarla in maniera diversa potrebbe essere lo stesso Lentini, ma non per Orlando. Visto che il capo di Alleanza per Palermo ormai è schierato dalla parte di Nello Musumeci.
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