Dalla Crimea uno schiaffo alla prepotenza Usa e Ue: il 96% dei cittadini sceglie la Russia

TUTTI GLI OSSERVATORI INVIATI IN CRIMEA CONFERMANO CHE IL VOTO SI E’ SVOLTO TRANQUILLAMENTE

Nonostante la propaganda degli Usa e dell’Ue, in Crimea ha trionfato la democrazia:  i dati definitivi fissano al 96,6% gli elettori della regione ucraina favorevoli alla secessione da Kiev e all’annessione alla Federazione russa. Risultato che ha un significato ulteriore per il fatto che si è registrata una notevole affluenza alle urne: hanno votato 3 elettori su 4 sul totale di oltre un milione e mezzo di aventi diritto.

Pure i giornalisti che, pure erano stati filo americani nei loro reportage, ieri hanno dovuto ammettere che il trionfo è stato totale. “Ho visto tantissima gente nei seggi, di tutte le età e di tutti i ceti- ha detto Lucia Goracci, inviata di Rainews 24- e ora tutte le piazze della Crimea sono in festa”.

Nessun riferimento a pressioni, né nel suo né in altri reportage.

Gli unici che hanno provato a contestare il voto, non a caso, sono stati i vertici Usa e Ue.  “Il voto in Crimea – dice una nota ufficiale della Casa Bianca – svoltosi sotto la minaccia di violenze e l’intimidazione di un intervento da parte dei soldati russi, viola le leggi internazionali“. La risposta russa, tuttavia, non si è fatta attendere, con Putin che, dopo aver appreso dell’esito positivo della consultazione, ha chiamato Obama per confermare “la piena conformità del referendum in Crimea rispetto al diritto internazionale”.

“Siamo tornati a casa”, “Russia ti amo”, gridano invece in  centinaia a piazza Nahimov a Sebastopoli. 

Come scrive il Fatto quotidiano, “a monitorare il voto erano presenti una settantina di osservatori da 23 Paesi, compresa l’Italia: si tratta di deputati, eurodeputati ed esperti europei di diritto internazionale e attivisti per i diritti umani, invitati dalle autorità locali. Non sono presenti osservatori dell’Osce (l’organizzazione per la cooperazione in Europa) né della Csi (la Comunità degli stati indipendenti che federa 11 Repubbliche ex sovietiche). E Kiev, in tal senso, ha chiesto proprio all’Osce di inviare d’urgenza osservatori anche nel sud-est dell’Ucraina, compresa la Crimea. “Una votazione tranquilla”, simile a “quelle viste spesso in Italia” dichiara Fabrizio Bertot, europarlamentare di Forza Italia, uno degli osservatori internazionali invitati dalle autorità locali. “Ho parlato con gli italiani di Crimea, mi hanno detto di essere tranquilli e liberi di scegliere l’opzione che preferiscono”, ha aggiunto in una conferenza stampa a Simferopoli. Oltre a Bertot è presente Valerio Cignetti, presidente dell’Alleanza Europea dei Movimenti Nazionali (Fiamma Tricolore): “Non capisco il perché di tanta agitazione nei media internazionali, ci è sembrato tutto estremamente calmo”.

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