Si muove sull’asse Napoli-Palermo l’inchiesta su riciclaggio, autoriciclaggio e trasferimento di valori che ha portato a sequestri per cinquanta milioni di euro, un fermo e una misura cautelare. Nel mirino ci sono una serie di operazioni finanziarie compiute nell’interesse di Cosa nostra negli anni Settanta e legate al sacco di Palermo e al traffico internazionale di stupefacenti.
I sigilli interessano beni riconducibili a Francesco Zummo, il costruttore palermitano protagonista di quella stagione che cambiò il volto urbanistico di Palermo e già destinatario di una confisca. Alcune delle persone coinvolte nell’indagine sono finite sotto la lente d’ingrandimento della procura di Napoli che si sta occupando di un traffico ingente di sostanze stupefacenti riconducibile a un’organizzazione criminale che ha base in Italia, in Albania e in Svizzera. La droga arrivava dal Nordafrica e dal Sudamerica.
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