Da Malta ok all’estradizione del costruttore Spiteri Verrà processato a Catania per traffico di droga

A spuntarla, alla fine è stata la procura di Catania. Almeno in uno dei casi di richieste di estradizione verso Malta in ballo da un paio d’anni. L’ultima decisione, in ordine di tempo, positiva per i magistrati etnei è quella che riguarda John Spiteri, 56 anni, costruttore maltese coinvolto a dicembre 2021 nell’inchiesta La Vallette, che ha portato a 21 arresti per traffico internazionale di sostanze stupefacenti. Carichi di diversi quintali di marijuana e cocaina che partivano da Albania – tramite i fratelli Eriseld, Emiljano e Ledi Hoxhaj – e Bulgaria e, passando dalla Sicilia, arrivavano fino a Malta. Dove a gestire i carichi sarebbe stato proprio Spiteri, con un gancio siciliano individuato dagli inquirenti nell’ispicese Saro Amico, già dipendente del Comune del Ragusano, con il sogno della politica tentato nel 2015.

Il 56enne maltese avrebbe visitato più volte la Sicilia, in un’occasione addirittura valutando di utilizzare dei silos per il vino per trasportare la droga senza dare nell’occhio. Di contro, avrebbe messo a diposizione un alloggio a Malta come base logistica per stoccare lo stupefacente. A inizio agosto il costruttore arrestato a Malta aveva ottenuto la scarcerazione con una ingente cauzione: 20mila euro più una garanzia per altri 30mila. La procura di Catania, intanto, chiedeva che venisse detenuto e processato in Italia.

Trovando l’opposizione dei legali di Spiteri che, tra le argomentazioni, avevano messo sul piatto anche la minore pena che avrebbe ricevuto nel nostro Paese rispetto all’ergastolo previsto a Malta per gli stessi reati. In quell’occasione i giudici maltesi avevano ritenuto la richiesta di estradizione lacunosa circa le prove a carico di Spiteri. Dopo il ricorso, stavolta la decisione è stata favorevole, ritenendo la documentazione italiana «una spiegazione dei fatti molto chiara e dettagliata». Adesso Spiteri ha sette giorni per opporsi, altrimenti verrà giudicato a Catania per associazione a delinquere di stampo mafioso destinata al traffico di cocaina e marijuana.

Claudia Campese

Giornalista Professionista dal 2011.

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