L'opera parte da un laboratorio. Un progetto che passa per la consapevolezza delle proprie capacità espressive e la relazione fraterna. Scopo finale, vedere i diversamente abili come «persone a prescindere da tutto». Guarda il video
Da domani in scena La ballata degli elefanti Spettacolo sulla disabilità e sul legame tra fratelli
«Esiste nella relazione fraterna una componente universale, che è quella della condivisione di alcune cose ordinarie e quotidiane: la casa, l’infanzia. Ed esiste una condizione speciale, legata alla presenza di persone con disabilità». Bianca Caccamese è presidente dell’associazione Culture possibili, onlus che ha avviato un progetto teatrale per dare vita allo spettacolo La ballata degli elefanti. L’evento andrà in scena al Centro Zo, domani e il 3 maggio (rispettivamente alle 21 e alle 18).
Promotrice dell’idea è Caccamese, fondatrice dell’associazione assieme al fratello Giuseppe, artista affetto dalla sindrome di Down. Lo spettacolo è stato finanziato con una raccolta fondi che si chiuderà proprio domani. Una pièce sulla relazione fraterna, che passa attraverso tre livelli. Inizialmente le coppie di fratelli e sorellle si sono raccontati durante degli incontri, in una fase di laboratorio. Poi è avvenuta la conoscenza della propria potenzialità espressiva. Infine la rappresentazione sulla scena vera e propria. Obiettivo è oltrepassare quella barriera mentale e culturale che fa giudicare i diversamente abili in maniera diversa, per permettere di vedere «persone a prescindere da tutto».
La regia è curata da Pamela Toscano. A salire sul palco per interpretare La ballata degli elefanti saranno gli attori Carmelo Motta, Giuseppe Caccamese e Massimo Gagliano, assieme alla debuttante Marta Tornabene.