Da domani 52 Comuni del Palermitano rischiano di restare senz’acqua

PROBLEMI ANCHE PER PER LA GESTIONE DEI DEPURATORI. DI SCENA IL ‘CASO’ APS. E LA ‘LATITANZA’ DEL GOVERNO REGIONALE. PRONTO UN DISEGNO DI LEGGE DEL GRUPPO DI FORZA ITALIA ALL’ARS

E’ iniziato il conto alla rovescia nei 52 Comuni del Palermitano che, da domani, rischiano di restare senz’acqua. Domani, infatti, i 202 dipendenti di ex Aps (Acque potabili siciliane) verranno licenziati.

Ricordiamo che Aps ha gestito il servizio idrico in 52 Comuni del Palermitano fino alla primavera scorsa, quando la società è fallita. Fino ad oggi i 202 dipendenti della società fallita hanno continuato a lavorare assicurando il servizio idrico.

Per la cronaca, non si tratta soltanto della distribuzione dell’acqua in questi Comuni, che già è un servizio fondamentale; ma anche della gestione dei depuratori che, se non gestito correttamente, potrebbero creare sei danni all’ambiente e alla popolazione.

In tutti questi mesi l’unico che ha provato a fare qualcosa per risolvere questo problema è stato l’ex assessore all’Energia, Nicolò Marino. Andato via Marino, messo fuori dal Governo dal presidente della regione, Rosario Crocetta e dai suoi alleati, la situazione si è incancrenita.

Ora siamo arrivati alla fine del giorno. Da domani scatteranno i licenziamenti del personale ex Aps.

Bisognerà capire che cosa succederà. C’è stato un tentativo di coinvolgere l’Amap nella gestione. L’Amap, per la cronaca, è la società, partecipata dal Comune di Palermo, che gestisce il servizio idrico nel capoluogo dell’Isola.

Ma Amap si è chiamata fuori, perché non in grado di pagare i 202 dipendenti ex Aps.

L’Ato idrico di Palermo – commissariato – in tutto questi mesi, probabilmente per mancanza di risorse finanziarie, ha fatto poco o nulla di sostanziale.

Forse – ma questa è una nostra interpretazione – l’esito finale di questa storia potrebbe culminare nella gestione degli impianti da parte dei Comuni interessati.

Ma sarà interessante vedere come reagiranno i 202 dipendenti ex Aps. Che potrebbero sempre mettere in piedi qualche forma di protesta.

Sempre per la cronaca, il nuovo assessore regionale all’Energia, la magistrata Vania Contraffatto, che ha la delega per la gestione delle questioni idriche, non potrà insediarsi subito perché attende il parere del Consiglio superiore della magistratura.

Sulla vicenda sono intervenuti i deputati del gruppo parlamentare di Forza Italia all’Ars, che hanno già presentato un disegno di legge

“Il nostro disegno di legge – dichiara il vice capogruppo azzurro di Sala d’Ercole, Vincenzo Figuccia – è stato urgentemente approntato per scongiurare la grave emergenza di 52 Comuni del Palermitano che, da dopodomani, rimarranno con i rubinetti a secco”.

“La copertura finanziaria – aggiunge Figuccia – sarà garantita dai fondi di esproprio (capitoli non spesi), dal fondo gabinettisti esterni e dal fondo di rotazione, anziché gravarla, come nel passato, sui Comuni interessati che oggi sono ridotti al dissesto economico”.

“Privare del bene prezioso dell’acqua – conclude il parlamentare – un territorio che conta più di 400 mila anime, significa negare alla Popolazione un fondamentale, insostituibile e inalienabile diritto che è fonte di vita e la cui assenza determina ‘allarme rosso’ per la salute dei Cittadini e di tutto l’ecosistema e gravi rischi di epidemie”.

Nota a margine

Da notare, anzi da sottolineare l’assenza, in questa incredibile vicenda, del Governo regionale di Rosario Crocetta. Che, dopo aver messo alla porta l’ex assessore Marino, si è comportato, di fatto, come se la questione non fosse di competenza della Regione.

Anche in questo caso, un Governo regionale inesistente. Tanto per cambiare.
g.a.


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