Da Danilo a Joshua, quei morti che restano senza colpevoli In Sicilia 376 ciclisti investiti e 35 pedoni uccisi in un anno

Cinquecentotrentaquattro pedoni uccisi in Italia nel 2019 di cui 35 lungo le strade della Sicilia. In questa classifica, estrapolata attraverso i dati forniti dall’Istituto nazionale di statistica, la provincia di Catania raggiunge quota sei, ponendosi dietro soltanto a quella di Palermo. Ma se si uniscono anche conducenti e passeggeri morti in incidenti stradali ecco che l’area etnea sale al vertice della graduatoria con 42 decessi a fronte di un totale siciliano di 210. Numeri poi drasticamente calati nel 2020 per i prevedibili effetti del lockdown dovuto alla pandemia da Covid-19. 

Tra le vittime della strada sono in costante aumento i ciclisti, sempre più presenti anche nelle aree urbane anche grazie agli incentivi governativi per l’acquisto dei mezzi. Nel 2019, in tutta la Sicilia sono state 376 le bici rimaste coinvolte in incidenti, di cui 77 a Catania e provincia. L’ultimo tragico evento registrato nel capoluogo etneo è quello che ha avuto come protagonista alcuni giorni fa Joshua La Rosa, morto mentre percorreva in bici via Passo Gravina

Su quanto accaduto sono ancora in corso le indagini da parte delle forze dell’ordine. Sono diversi gli indizi che fanno presumere che il 29enne, prima di finire a terra, sia stato investito da una macchina pirata poi scappata senza prestare soccorso. Ieri sera diversi ciclisti e appassionati, dopo un passaparola attraverso i social, si sono dati appuntamento per raggiungere il luogo del sinistro. Uno tra i più pericolosi da affrontare con le due ruote perché al termine di una lunga discesa. Sabato pomeriggio, invece, l’appuntamento è alle 17 in piazza Università per una grande Critical mass. I ciclisti intendono invadere le strade per cercare di alzare l’attenzione proprio su quanto sia pericoloso spostarsi per le strade della città etnea. 

La Rosa è anche l’ultimo morto dietro cui si nasconde un caso irrisolto per la mancata individuazione dei responsabili. Passati quattro anni, non si conosce per esempio ancora il nome di chi ha investito e ucciso Danilo Di Majo, lo studente di Medicina di Unict travolto mentre attraversava sulla strisce pedonali viale Andra Doria, nei pressi della cittadella. Un incidente che, in un primo momento, ha portato a qualche miglioramento di quell’attraversamento. Adesso, trascorsi quattro anni, restano le promesse della politica e le strisce pedonali lasciate addirittura sbiadite

C’è un processo, invece, per la morte di Nino Di Grazia. Falciato a 77 anni da una Fiat Panda mentre attraversava, anche lui sulle strisce pedonali, viale Artale Aragona, nei pressi del porticciolo di Ognina e a pochi passi dall’istituto Nautico. Sul luogo dell’incidente dal 2018 la figlia depone dei fiori per ricordare il padre. A Catania il 2021 è cominciato nel peggiore dei modi con la morte di Vincenza Pappalardotravolta da una macchina mentre attraversava via Orto dei Limoni


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