Cultura, chiude pure la Fondazione Piccolo

“Dopo quarant’anni, la Fondazione Famiglia Piccolo di Calanovella quest’anno sarà costretta a chiudere. Una decisione dolorosa, che ha un responsabile preciso: la Regione siciliana”.

Si apre così, con un atto di accusa, il comunicato con il quale la Fondazione Piccolo di Capo d’Orlando annuncia la chiusura: la chiusura della Villa e la chiusura delle attività culturali legate non soltanto al poeta Lucio Piccolo di Calanovella, ma anche al compianto collega Bent Parodi di Belsito, che fino a quando è stato in vita ha dato l’anima per consentire ai siciliani e ai turisti di ‘vivere’ la storia di questo straordinario luogo. (a sinistra, foto di villa Piccolo tratta da siciliaturismoecinema.it)

“L’approvazione della Tabella H – si legge sempre nel comunicato – e la cospicua elargizione di denaro a figli e figliastri di questo o quel deputato regionale è il colpo di grazia che uccide la Fondazione. Suona poi come un’offesa e una beffa l’assegnazione fattaci di 22 mila euro, cifra irrisoria per un ente che gestisce un museo e un parco di 20 ettari, aperto tutto l’anno e che al suo interno presenta gioielli di inestimabile valore culturale, come il celebre ‘cimitero dei cani’, esempio unico in Europa”.

“Cifra ancor più irrisoria – prosegue la nota – se si tiene conto che, con la legge regionale n. 51 del 13 luglio del 1995, la Regione siciliana si è obbligata ad assegnare alla Fondazione Piccolo un contributo annuale di 300 milioni delle vecchie lire e cioè di circa 154 mila euro. Contributo, disatteso negli ultimi anni dalla stessa Regione, che ha, dunque, violato quanto disposto dalla Legge 51, inserendo poi, inspiegabilmente, l’ente nella Tabella H e quindi, sottoponendolo alle forche caudine degli umori dei deputati regionali e ai loro interessi di bottega”.

Per la cronaca, la Fondazione Piccolo non è la sola ‘vittima’ di questa Tabella H che mescola, secondo noi ‘ad arte’, chi svolge veramente attività culturali e chi fa altro. Forse per provocare l’impugnativa del Commissario dello Stato che farebbe risparmiare alla Regione 25 milioni di euro. Mandando ‘a mare’, però, le poche attività culturali ancora in piedi in Sicilia.

“Di tale situazione abbiamo informato il Commissario dello Stato per la Sicilia – leggiamo ancora nella nota – affinché provveda ad impugnare l’iniquo allegato alla legge Finanziaria e fare sì che l’intero impianto del finanziamento a pioggia dei contributi agli Enti possa essere rimesso in discussione e venga deciso di adottare criteri meritocratici e non clientelari per la ripartizione dei fondi per la cultura”.

“Entro l’anno – si legge sempre nel comunicato – provvederemo, pertanto, al licenziamento dei dipendenti della Fondazione e annunciamo fin d’ora che il Parco e la Casa-museo di Villa Piccolo resteranno chiusi al pubblico. Ci rendiamo conto che in questo modo rimarranno delusi i migliaia di visitatori che, ogni anno, soprattutto nel periodo estivo, vengono da ogni parte del mondo per ammirare le collezioni permanenti della Fondazione e la stessa Casa-museo in cui vissero il poeta Lucio Piccolo, il pittore Casimiro Piccolo e la sorella Agata Giovanna, oltre a Giuseppe Tomasi di Lampedusa, che nel periodo estivo era ospite fisso a Villa Piccolo, dove scrisse alcune delle più belle pagine del Gattopardo”.

“Consegneremo simbolicamente le chiavi di Villa Piccolo al Presidente della Regione, Rosario Crocetta, all’assessore regionale ai Beni Culturali, Mariarita Sgarlata, e al Presidente della Commissione Cultura dell’Ars, Marcello Greco”, recita ancora il comunicato stampa. Dove si ricorda l’impegno della Regione a tutelare le eccellenze culturali: “Lo scempio della Tabella H” smentisce la promessa del Governo regionale: “Si assumano la responsabilità – conclude la nota – della chiusura di Villa Piccolo, dopo 40 anni di storia gloriosa”.

 


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