Sei mesi di reclusione (con pena sospesa) per Rosario Fiore. Uno dei passeggeri che era a bordo del Suv che investì e uccise i cuginetti Alessio e Simone D’Antonio che stavano giocando davanti alla loro casa a Vittoria (nel Ragusano) l’11 luglio del 2019. La condanna di primo grado per Fiore, imputato in un processo con rito abbreviato per omissione di soccorso stradale, è stata pronunciata dal giudice monocratico del tribunale di Ragusa.
Gli altri due passeggeri, Alfredo Sortino e Angelo Ventura, sono già stati rinviati a giudizio e saranno giudicati con rito abbreviato nell’udienza fissata per l’8 luglio. I tre occupanti, subito dopo l’incidente fuggirono ma furono rintracciati tramite l’analisi delle immagini registrate da alcune telecamere di videosorveglianza della zona.
Alla guida della Jeep Renegade, arrivata a folle velocità nonostante la strada stretta, c’era Rosario Greco. Per il 37enne in odore di mafia – figlio di Elio Greco ritenuto contiguo ai clan locali – che quando ha travolto i due bambini di undici e dodici anni aveva bevuto e assunto cocaina, è stato condannato a nove anni di carcere per il duplice omicidio stradale. La scorsa settimana però, in attesa della sentenza di Cassazione, ha lasciato il carcere per i domiciliari.
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