Crocetta, Miccichè e i video gossip

Ieri, su tanti giornali on line, campeggiava la storia di un video che ritrae l’onorevole Gianfranco Miccichè, candidato alla presidenza della Regione siciliana, mentre, nella sua casa di Cefalù, parla con alcuni uomini politici del suo Partito. E’ un video tirato a sua insaputa già finito sulla rete qualche mese fa e tolto dopo qualche giorno.

Questo video è stato ripescato dai solerti collaboratori dell’onorevole Rosario Crocetta. Quest’ultimo ha annunciato in pompa magna che lo avrebbe rimesso in rete per dimostrare che Miccichè sarebbe d’accordo sulla realizzazione dei termovalorizzzatori. Miccichè, per tutta risposta, ha anticipato Crocetta e ha piazzato in rete il video. Per dimostrare che non aveva nulla da temere dalle parole che aveva pronunciato. (a sinistra, foto tratta da messinaweb.tv)

A noi tutta questa storia è sembrata di una bassezza infinita. Davanti a una Sicilia che affonda, con la gente che non arriva più a fine mese, con la gestione idrica finita nella mani dei privati con il solo scopo di far pagare bollette più care ai cittadini (per poi dividere il mal tolto con i politici), con la disoccupazione alle stelle, con le imprese in grande difficoltà perché le pubbliche amministrazioni non pagano, ebbene, con tutti questi ed altri problemi irrisolti pensare di fare campagna elettorale diffondendo un video per mettere in cattiva luce un avversario ci sembra demenziale.

Potremmo dire che, guardando anche noi le immagini e ascoltando le parole di Miccichè (che potete vedere sotto)- alla fine facciamo anche noi i giornalisti e siamo costretti a registrare i fatti di cronaca, compreso il gossip politico d’accatto – non abbiamo trovato nulla di scandaloso nelle parole pronunciate dal leader di Grande Sud. Ma il punto non è questo.

Noi vorremmo chiedere all’onorevole Crocetta: secondo lei è questo il modo di fare politica? Chi le ha consigliato di scendere così in basso? Quando ci ha regalato quella battuta infelice sul fatto che, da presidente dell Regione, non avrebbe più fatto sesso, abbiamo pensato alla domanda poco lungimirante di qualche giornalista. E non abbiamo commentato la sua risposta.

Ma adesso quest’uscita altrettanto infelice su Miccichè ci sembra, da parte sua e dei suoi collaboratori, ponderata. Chiediamo e ci chiediamo: perché, invece di parlar male degli altri non ci dice – proprio in materia di rifiuti – che cosa intende fare?

Quello che è andato in scena ieri sulla rete, con riferimento a questo presunto ‘caso Miccichè’, dà la misura della lontananza, ormai siderale, della politica tradizionale dagli interessi reali dei cittadini.

Ricordiamo ai nostri lettori che, proprio in materia di rifiuti, il Governo uscente della Regione – con l’avallo dell’Assemblea regionale siciliana uscente – ha stabilito che a pagare i debiti accumulati dagli Ato rifiuti saranno i cittadini siciliani, i quali, subito dopo le elezioni i del 28 ottobre, si vedranno recapitate tasse sull’immondizia ‘salatissime’.

Il fatto è di una gravità inaudita, perché i debiti dei cosiddetti Ato rifiuti ammontavano, al 31 dicembre 2008, a circa un miliardo e 300 milioni di euro. Da allora ad oggi la politica siciliana si è rifiutata – e si rifiuta ancora – di far conoscere ai siciliani a quale cifra è giunto tale indebitamento. Si sa soltanto che questi debiti sono il frutto di gestioni dissennate della raccolta e del trattamento dei rifiuti.

In pratica, nei prossimi anni – forse nei prossimi dieci anni – con la tassa dei rifiuti iper-maggiorata, i siciliani pagheranno le assunzioni di personale fatte dagli Ato rifiuti senza alcun concorso e i costi incredibili del conferimento degli stessi rifiuti presso discariche private (o discariche pubbliche trasformate in discariche private, come nel caso della discarica di Siculiana, i provincia di Agrigento).

Sono fatti di una gravità inaudita. perché caricare le famiglie siciliane, già in grandissima difficoltà, di 600-700 euro in più ogni anno d tasse (tassa sull’immondizia) ci sembra una follia. Soprattutto se stabilito da quei politici della Regione che continueranno a mettersi in tasca circa 20 mila euro al mese.  

Ricordiamo, inoltre, che lo stesso Governo regionale – sempre con l’avallo dell’Ars uscente – ha stabilito che i rifiuti della Sicilia possono essere bruciati nei forni delle cementerie dell’Isola. Una scelta allucinante che, se messa in atto, provocherebbe l’immissione, nell’ambiente della nostra Isola, di veleni, a cominciare dalla diossina.

Ebbene, davanti a tutti questi problemi, invece di avanzare proposte concrete nell’interesse dei cittadini, l’onorevole Crocetta ci propina un video che ha il solo scopo di gettare fango sul proprio avversario politico.

A pensarci bene, la sua parte politica – e cioè l’asse Pd-Udc-Confindustria Sicilia – appena qualche giorno fa, per bocca dell’assessore regionale alle Attività dimissionario, Marco Venturi, ci ha ricordato che l’attuale Governo regionale retto da Lombardo avrebbe tenuto il ‘sacco’ ai mafiosi.

Peccato che dei Governi Lombardo – visto che l’onorevole Lombardo, nel nome della stabilità, di Governi ne ha cambiati quattro o cinque in quattro anni – hanno fatto parte il Pd (che ne fa ancora parte in modo occulto), l’Udc e la stessa organizzazione degli industriali siciliani con lo stesso Venturi.

Insomma: anche i sostenitori del candidato Crocetta, invece di spiegare ai siciliani quello che intendono fare, si dilettano a gettare fango sugli avversari. La dimostrazione che la politica-politicante  siciliana – di cui ormai Confindustria Sicilia dei vari Montante e Lo Bello fa parte a tutti gli effetti – è ormai alla frutta.

Meno male che, a Sinistra, ci sono due candidati – Giovanna Marano e Claudio Fava – che parlano di problemi concreti, dando ai siciliani che votano progressista la speranza di un possibile Governo diverso della Sicilia.

Qualche giorno fa abbiamo intervistato il candidato alla presidenza della Regione del Movimento 5 Stelle, Giancarlo Cancelleri. Siamo rimasti bene impressionati da una sua frase. “Sapete – ci ha detto – noi non amiamo andare agli incontri per confrontarci con i nostri avversari. In questi incontri, in genere, non si parla di programmi, ma si litiga. Noi non siamo interessati a questo genere di campagna elettorale. Non ci piace parlare male dei nostri avversari. Preferiamo spiegare alla gente il nostro programma politico, cioè quello che faremo se verremo eletti”.

Parole piene di buon senso. Ci permettiamo di dare un consiglio al candidato Crocetta. Onorevole, nel suo interesse, in questi ultimi giorni di campagna elettorale illustri agli elettori qualche proposta di governo in più e distribuisca qualche video in meno. Ci guadagnerà la sua candidatura. E ne avrà giovamento la politica siciliana.

 

 


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