Croce Rossa, un convegno ha fatto il punto della situazione

UN GRUPPO DI SENATORI DELLA REPUBBLICA HA CHIESTO AL GOVERNO DI FARE CHIAREZZA SUL PROCESSO DI SMOBILITAZIONE DI QUESTA GLORIOSA ISTITUZIONE. ORA SEMBRA CHE LA MINISTRA MARIANNA MADIA CI VOGLIA VEDERE CHIARO

La tormentata vicenda della privatizzazione della Croce Rossa Italiana registra una novità a fronte di un processo che, nei fatti, presenta qualche anomalia rispetto a una norma di legge.

Al fine di far rispettare i tempi da parte del commissario, Francesco Rocca, che procede come una locomotiva Tav, alcuni senatori hanno convocato un convegno per fare il punto sull’attuazione del decreto legislativo n. 178 del 2013 che riguarda la delega al Governo per il riordino della Croce rossa.

Al convegno, che si è tenuto il 24 giugno scorso, presso la sala Santa Maria in Aquario, in piazza Capranica, a Roma, sono intervenuti i senatori Aldo Di Biagio della commissione Difesa, Lucio Romano e Raffaele Volpi della commissione Igiene e sanità ed il senatore Stefano Vaccari della commissione Territorio e Ambiente. Relatori di parte Cri il generale Gabriele Lupim, ispettore nazionale Corpo militare Cri, Lucia De Rosa, direttore regionale Cri della Sardegna, nonché Filiberto Abbate dell’associazione nazionale Cremona.

Dal convegno sono emerse taluni eccessi nelle procedure del riordino che hanno indotto i senatori a intraprendere alcune iniziative politiche nei confronti del Governo affinché intervenga a verificarne la regolare svolgimento.

A seguito di questo intervento sembrerebbe che il ministro per la Semplificazione e la Pubblica amministrazione, Marianna Madia, abbia intenzione di vederci chiaro sulle vicende rappresentatele dai senatori e questo intendimento ha messo in allarme il commissario Rocca, tanto che avrebbe contattato il sindacalista Cgil, Pietro Cocco, per intavolare un momento di confronto in sede ministeriale al fine di pervenire ad un accordo sulle procedure di dismissione del personale della Croce Rossa.

Questa appare come un’apertura rivoluzionaria in costanza di un procedimento che marciava dritto verso la dismissione del patrimonio e del personale civile e militare della Croce rossa, senza interlocuzione alcuna sui modi e sui tempi del riordino. In effetti, si procedeva in direzione della totale dismissione del patrimonio e delle esperienze di questa gloriosa istituzione umanitaria.

Questo improvviso cambio del modo di procedere ha lasciato un tantino perplessi i lavoratori che, sembrerebbe, avrebbero in animo di avanzare qualche monito nei confronti della probabile trattativa, riservandosi la facoltà di ratificare gli accodi che eventualmente verrebbero siglati in sede ministeriale.

Va da sé che nel clima di gestionale del processo di smobilitazione, l’attuale improvvisa apertura lascia i lavoratori in vigile attenzione verso gli avvenimenti futuri.


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