C'è chi si commuove davanti a un rubinetto e chi spera di potersi lavare almeno per il finesettimana. Chi immagina di creare un ombrello-imbuto e chi nonostante tutto si ritrova la casa allagata. Il racconto dell'attesa per il ripristino del servizio idrico nella città peloritana
Crisi idrica, la reazione dei messinesi sui social «Leva da buttigghia: non è acqua, è vodka»
Riti propiziatori, imprecazioni, leggerezza e citazioni musicali. C’è un po’ di tutto nelle reazioni dei messinesi, davanti alla crisi idrica che per giorni ha messo in ginocchio la città e che soltanto nelle ultime ore sembra essere in procinto di rientrare. Per molti, infatti, l’attesa davanti ai rubinetti è destinata a durare ancora fino a domani, termine entro cui a detta dell’Amam l’emergenza dovrebbe definitivamente rientrare.
Nel frattempo, i social fungono da luogo di conforto – più che di confronto – per chi ancora non ha accesso all’acqua: «Solo io ho il rubinetto ancora asciutto? Non capisco perché nelle stesse zone alcuni la hanno e altri no» scrive Eliana, riferendosi alla ripresa del servizio, che per adesso rimane a macchia di leopardo. I commenti sugli ultimi aggiornamenti si alternano a vere e proprie esternazione di giubilo. Così c’è chi celebra l’arrivo dell’acqua con commozione: «Sono sveglio dalle sei e mezza ma riesco a scrivere solo adesso – scrive Nino -. Picchì quannu stamatina apria u rubinettu e visti l’acqua scinniri, a mia mi scinneru i lacrimi ppi l’emozioni», e chi vive la ritrovata doccia come una vera e propria esperienza mistica: «Meglio dell’acqua santa, ve lo assicuro» racconta Salvatore.
Ai meno fortunati, invece, non rimane che pensare ad altro: «In un centimetro quadrato della nostra pelle vi sono all’ in circa 3,6 metri di nervi e quasi un metro di vasi sanguigni» confida Michele, che poi aggiunge: «Vi state chiedendo a voi cosa può fregare? Lo faccio solo e unicamente per distogliervi dal pensiero assillante della mancanza dell’acqua». A fare da contraltare poi c’è Lilla, a cui di acqua ne è arrivata fin troppo: «Torno a casa entro in bagno e trovo un lago. Ma non sono io ad aver dimenticato il rubinetto aperto, è alla signora del piano di sopra che perde la vasca. Insomma, prima a secco, ora mi piove in testa». Per alcuni, la speranza è che il servizio possa riprendere almeno entro entro domenica così da poter essere «docciati nel fine settimana».
Essere rimasti all’asciutto può aver effetti diversi: se per Lucia «da quando manca l’acqua ho più sete», nel caso di Sonia sono «scomparsi i problemi di diuresi». Ma non sono escluse le allucinazioni: «Annalisa, leviti da buttigghia davanti: non è acqua, è vodka» ironizza Alessandro. Al nervosismo di chi non riesce a fare a meno dell’acqua non solo per l’igiene personale ma anche per lavoro – «Non trovo acqua neanche a comprarla, chi me la può vendere?» implora Flavia -, c’è chi ribatte con nuovi progetti imprenditoriali come l’ombrello-imbuto che raccoglie la pioggia facendola finire nelle taniche.
Il tutto con il sottofondo musicale targato Lucio Battisti: da Acqua azzurra, acqua chiara a E penso a te, le dediche al prezioso liquido non mancano.