Crisi del Governo Crocetta: ancora si deve sciogliere il nodo dell’azzeramento della Giunta

LA DISTANZA TRA IL PD SICILIANO DA UNA PARTE E IL GOVERNATORE, LUMIA E GLI ‘INDUSTRIALI’ DALL’ALTRA PARTE E’ SEMPRE TANTA. QUESTI ULTIMI SONO SEMPRE CONVINTI DI RICONFERMARE NELLI SCILABRA, LINDA VANCHERI E SALVATORE CALLERI. PER NON PARLARE DELLE POLTRONE CHE DOVRANNO CEDERE

Crisi del Governo regionale di Rosario Crocetta: la nostra sensazione è che qualcuno stia provando – contemporaneamente – a sollevare molto ‘fumo’ e a dare per scontate soluzioni ancora lontane. Addirittura ci sarebbero i nomi dei possibili assessori, che potrebbero essere anche deputati di Sala d’Ercole. Insomma – dicono – un crisi quasi risolta.

A noi, invece, risulta che i problemi politici tra PD da una parte e Crocetta e i ‘pupari’ del Governo dall’altra parte sono tutt’altro che risolti. A noi risulta l’esatto contrario: e cioè che i telefoni si potrebbero addirittura rompere.

Il problema è sempre lo stesso: il PD – e noi per PD intendiamo il segretario regionale Fausto Raciti e non Davide Faraone e Giuseppe Lupo che hanno ‘infilato’ i propri sodali nella Governo più scalcagnato della storia dell’Autonomia siciliana – insiste per l’azzeramento della Giunta. Posizione che adesso sembra condivisa anche dall’Udc siciliana, allineate, in questa fase, al Partito Democratico.

Dunque, tutti gli attuali assessori a casa. Tutti, nessuno escluso. Non solo. A noi risulta che il PD siciliano chiede una svolta politica: ciò significa, in primo luogo, che Crocetta, il senatore Giuseppe Lumia e Confindustria Sicilia non possono confermare le posizioni di potere che detengono dall’inizio della legislatura.

Per essere chiari e crudi, Crocetta, Lumia e gli ‘industriali’ non possono pensare di tenersi la Formazione professionale, la gestione dell’assessorato all’Energia con acqua e rifiuti, l’assessorato alle Attività produttive e la presidenza dell’Irsap. A queste poltrone si aggiungono l’assessorato al Lavoro ‘arraffato’ dal renziano Davide Faraone con Giuseppe Bruno e l’assessorato all’Economia, oggi controllato da Giuseppe Lupo: poltrona, quest’ultima, che potrebbe finire – così dicono, ma sarebbe farsesco – sotto il controllo diretto di Renzi: cosa, questa, che al PD siciliano non piace affatto.

Insomma: pensare che il PD di Raciti consenta a questi signori di tenersi le postazioni su indicate significa dare troppe cose per scontate. Il cambiamento politico e amministrativo passa da un cambiamento di programma. Che postula una rotazione degli incarichi nello stesso Governo.

Morale: prima la discussione sulle cose da fare e poi la scelta dei nomi.

Di più: non solo Crocetta, Lumia e gli ‘industriali’ dovranno cambiare le persone, ma dovranno mollare, che gli piaccia o no, almeno due postazioni. Ribadiamo: pensare che possano tenersi Formazione, Energia con acqua e rifiuti più Attività produttive e presidenza dell’Irsap è un errore. 

Confindustria Sicilia, per esempio, non potrà più controllare – come avviene da due anni – l’Irsap e l’assessorato che lo controlla (Attività produttive). Gli industriali dovranno scegliere come si fa in tutte le democrazia: o l’Irsap o l’assessorato alle Attività produttive. Tutt’e due non più.

Superati questi due passaggi politici si potrà cominciare a parlare di deputati assessori e via discorrendo. Ma a noi risulta che questi passaggi politici non sono stati superati. A noi risulta, addirittura, che Crocetta, Lumia e gli ‘industriali’ ancora non avrebbero accettato l’idea di mandare a casa Nelli Scilabra, Salvatore Calleri e Linda Vancheri.


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