Il voto finale in Aula è arrivato poco dopo le 18. A favore il centrodestra compatto più l'epurato cinquestelle Tancredi. Ed è proprio dentro il M5s che si registra l'ennesima diversità di vedute tra chi ha votato no e chi invece ha preferito astenersi
Covid, via libera all’Ars alla finanziaria d’emergenza Tra famiglie, Comuni e una tabella H con mascherina
Arriva di maggio la legge di stabilità regionale in Sicilia. La pianificazione finanziaria in versione emergenza Covid-19 ha liberato le risorse per affrontare i prossimi mesi, senza più il fardello di ragionare in dodicesimi. Restano ancora tante altre misure da fare, alle quali il presidente dell’Ars Gianfranco Miccichè non senza stizza ha ribadito che si potrà iniziare a lavorare da lunedì, ma per ora si può dire che un primo passo è stato fatto.
Il voto finale è arrivato nel tardo pomeriggio, poco dopo le 18: a dare il via libera al disegno di legge è stato il centrodestra compatto, 31 voti, a cui si è aggiunto quello di Sergio Tancredi, il grillino epurato per i ritardi nelle restituzioni delle indennità. I voti contrari sono stati invece 23, con il contributo di Pd, Italia Viva, Claudio Fava (Misto) e della parte tradizionalmente oltranzista del Movimento 5 stelle. Quella che però ieri ha dato il sostegno alla proposta palermitana – nata fuori dall’Ars per richiesta del sindaco Leoluca Orlando, portata in aula dal governo e sostenuta anche dal Pd – di destinare 7,5 milioni di euro alla discarica di Bellolampo.
Chi invece ha deciso di astenersi è stata la frangia pentastellata che già in passato si è detta disponibile a interloquire con il governo: Angela Foti, Valentina Palmeri, Elena Pagana e Matteo Mangiacavallo. «Abbiamo accolto l’invito del presidente del Consiglio Giuseppe Conte alle opposizioni a offrire un contributo al Paese impegnato in questa difficilissima prova e delle parole di Luigi Di Maio per il quale “la politica deve sostenere il proprio popolo», dichiara Mangiacavallo a MeridioNews. Un modo, come un altro, per rilanciare la corsa a chi oggi all’interno dell’Assemblea regionale siciliana incarni in maniera più sincera lo spirito del Movimento. «In questo momento storico la finanziaria avrebbe dovuto essere votata all’unanimità, qui forse ci si sta dimenticando che quello che ci si prospetta da qui in avanti richiederà lo sforzo di tutti», è il commento con ancora meno fronzoli di Tancredi.
Messe da parte le alchimie dei partiti, restano le misure finanziate. Il ddl ha dato il via libera a un fondo di 300 milioni di euro a favore degli enti locali per i mancati introiti che saranno determinati a cascata dalle restrizioni dovute al Covid-19; soldi fino a cinquemila euro e per un massimo di 10mila immobili per chi vorrà rifare le facciate dei palazzi; risorse per la ristrutturazione degli immobili regionali; per il mondo imprenditoriale previste norme che consentiranno prestiti fino a 25mila euro, parte dei quali a fondo perduto; norme per la rinegoziazione dei prestiti. Sul fronte turistico vede la luce la misura da 75 milioni con cui la Regione potrà acquistare pernottamenti dai tour operator e dal settore alberghiero nell’ottica di offrire sconti da utilizzare per attirare i turisti intimoriti dal Covid. Stop al bollo d’auto per precise categorie di utenti e ai canoni demaniali sia marittimi che boschivi.
Tra le misure introdotte dalla finanziaria anche un fondo per prestiti alle famiglie con l’obiettivo di sostenere i consumi, ma pure un bonus di mille euro per il personale sanitario impegnato in prima linea da mesi nella gestione dell’emergenza. Ciò che il Covid-19 non ha tagliato è stata la distribuzione di somme a enti e associazioni, una sorta di tabella H con la mascherina, dove non mancano gli spunti per chi è a caccia di marchette. Le stesse che Miccichè fino all’ultimo ha chiesto più volte ai deputati di non presentare. Anche perché da qui a breve si tornerà a parlare di finanziaria, provando stavolta a non pensare al virus.