Covid, morto lo studioso messinese Franz Riccobono «Ha dato un contributo fondamentale alla cultura»

È morto oggi, stroncato dal Covid-19 dopo quasi due mesi di ricovero, lo storico messinese di 79 anni Franz Riccobono. Per 26 anni è stato all’ateneo peloritano, ma è noto principalmente per essere uno strenuo difensore dell’identità di Messina e della sua provincia. Autore di oltre cinquanta testi tra archeologia, tradizioni popolari e storia del territorio. «Una scomparsa che mi addolora profondamente», ha commentato il presidente della Regione Nello Musumeci. «Non potrà mai essere dimenticato per il contributo fondamentale che ha dato alla cultura», ha aggiunto l’assessore regionale ai Beni culturali e all’Identità siciliana Alberto Samonà.

Presidente dell’associazione Amici del Museo di Messina, consulente dell’Istituto italiano dei Castelli Sicilia, vicepresidente della Fondazione Patrimonio Unesco Sicilia, componente del Consiglio regionale dei Beni Culturali, la sua attività si è snodata nel corso di oltre 50 anni. Memorabile il suo impegno per salvare dal degrado e per recuperare la cittadella, di cui lui conosceva la storia di ogni bastione, di ogni singola pietra. È stato anche l’anima del comitato Vara. Studioso di storia siciliana, archeologo, cultore di tradizioni popolari, esperto di antiquariato, autore di saggi e monografie, collaboratore dell’Università di Messina all’istituto di Geologia e Paleontologia, e dell’istituto di Geografia e Oceanografia. È stato lui a individuare l’abitato di Zancle, la Messina preistorica, (XVIII-XII sec a.C.) e la prima fase di fondazione greco-arcaica della città (VIII sec. aC) pubblicando nel 1975 i risultati delle sue scoperte nella monografia La Storia Ritrovata, dieci anni di ricerca archeologica a Messina.

«È una grave perdita per la città di Messina e per la cultura siciliana – ha dichiarato Musumeci – Con Riccobono se ne va uno studioso, un ricercatore e un collezionista tenace, instancabile, appassionato e geloso custode delle proprie idee. Profondo conoscitore della propria città, della quale era inguaribilmente innamorato, ha dedicato a Messina diverse pubblicazioni e anno di iniziative». Il presidente della Regione, facendo le condoglianze alla famiglia, ha anche raccontato che «Franz mi aveva contagiato l’amore per la Zona Falcata e la necessità del suo recupero. Ora che non è più tra di noi, riconsacriamo l’impegno a completare il lavoro iniziato, in omaggio alla sua memoria». 

«Nelle scorse ore ci ha lasciato un grande studioso, saggista, storico, ma soprattutto un amico – ha aggiunto l’assessore Samonà – Non potrà mai essere dimenticato, per il contributo fondamentale che in tutta la sua vita ha dato alla cultura, con oltre cinquanta pubblicazioni e un’infinità di iniziative con l’unico scopo di fare crescere ed esaltare le peculiarità della nostra Sicilia». L’assessore ha definito Riccobono «una preziosa guida, sempre pronto a darmi consigli e suggerimenti utili per sviluppare al meglio l’azione amministrativa e di governo. Spesso insieme nel corso di sopralluoghi e iniziative culturali nel territorio messinese e non solo – ha continuato – l’ultima volta c’eravamo incontrati pochi giorni prima di Natale a Messina, in occasione della presentazione del mio ultimo libro, per organizzare e discutere di progetti e idee da porre in essere in futuro, fra cui la possibilità di realizzare a Taormina un Museo del Grand Tour. Mancherà alla Sicilia il suo contributo, la sua vasta conoscenza di storico del territorio e soprattutto, la sua grande signorilità che lo ha contraddistinto per tutta la vita. Se ne va un grande», ha concluso. 


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