Covid-19, tra i positivi c’è pure un fruttivendolo Asp sta ricostruendo i contatti avuti di recente

Il caso di contagio del titolare di una rivendita di frutta accertato nella giornata di oggi ha creato grande apprensione a Caltanissetta. L’uomo è un cittadino del capoluogo titolare di un negozio di frutta fresca e verdura nella vicina San Cataldo. Il contagio quasi certamente deriva da contatti avuti con il barista di 32 anni di San Cataldo risultato positivo al coronavirus nei giorni scorsi e attualmente ricoverato in condizioni stabili nel reparto di Malattie Infettive dell’ospedale Sant’Elia. 

La bottega di frutta da venerdì scorso aveva chiuso i battenti. Le due attività commerciali sono vicine e tra i titolari ci sono rapporti di frequentazione. La famiglia ha fatto sapere che l’uomo sta bene e che non manifesta difficoltà respiratorie o sintomi particolari. Tutti si sono messi in isolamento domiciliare e l’autorità sanitaria sta ricostruendo il percorso dei contatti più stretti degli ultimi giorni per provvedere di conseguenza.

A confermare ufficialmente il caso, che già circolava sulle chat di whattsapp, è stato il sindaco di Caltanissetta Roberto Gambino che ha rinnovato l’invito a restare a casa. Il primo cittadino nisseno non ha nascosto la preoccupazione per un contagio avvenuto nell’ambito di un esercizio pubblico adibito alla vendita di generi alimentari di prima necessità, uno di quelli rimasti aperti dopo la stretta decisa dal governo. Il commerciante nisseno fa parte di una famiglia proprietaria di diversi chioschi di frutta nel capoluogo. Tuttavia da quanto risulta a MeridioNews, il paziente contagiato non gestiva direttamente la vendita al dettaglio e neanche l’approvvigionamento nel mercato ortofrutticolo di via Bloy. Mansioni a cui erano adibiti i dipendenti.

La giornata è stata contraddistinta anche da un susseguirsi di smentite da parte dei diretti interessati, sempre sul filo delle chat, poiché l’uomo fino a poco tempo fa, era anche titolare di un altro punto vendita nel centro storico di Caltanissetta che però adesso è gestito da un altro commerciante.

Oltre a quello emerso oggi e al barista di San Cataldo, i casi accertati di Covid-19 in provincia di Caltanissetta riguardano un pensionato di Niscemi e il collega d’ufficio del biologo 58enne in servizio presso il laboratorio di sanità pubblica dell’azienda sanitaria, deceduto la scorsa settimana per un’insufficienza cardio respiratoria provocata da una polmonite.

Nel nosocomio nisseno sono ricoverati anche alcuni pazienti provenienti dalla provincia di Agrigento: la dottoressa dell’ospedale di Sciacca, primo di una serie di casi verificatisi nel nosocomio saccense, e un paziente di Licata ricoverato in terapia intensiva. In provincia di Agrigento non sono ancora attivi i reparti di Malattie infettive e Pneumologia, solitamente reparti d’arrivo dei pazienti affetti da Covid-19. Le due aziende sanitarie hanno siglato un protocollo operativo per canalizzare a Caltanissetta e a Gela coloro che necessitano della terapia intensiva.


Dalla stessa categoria

I più letti

Giustizia per Emanuele Scieri

Sono stati condannati i due ex caporali Alessandro Panella e Luigi Zabara. Finisce così il processo di primo grado con rito ordinario per l’omicidio volontario aggravato del parà siracusano Emanuele Scieri, avvenuto all’interno della caserma Gamerra di Pisa nell’agosto del 1999. Per loro il procuratore Alessandro Crini aveva chiesto rispettivamente una condanna a 24 anni e 21 anni, […]

Catania archeologica, l`occasione mancata

In una nota protocollata al Comune etneo a metà gennaio l'associazione di piazza Federico di Svevia chiede di gestire il bene del XII secolo, abbandonato, per garantirne «a titolo gratuito e senza scopo di lucro, la fruibilità». Adesso interrotta dal cambio del lucchetto del cancello da cui vi si accede e dalle divergenze con uno degli abitanti, che risponde: «C'era il rischio per la pubblica incolumità»

I processi a Raffaele Lombardo