Ad Acireale 26 persone destinatarie delle somme stanziate dalla Regione per far fronte all'emergenza economica scaturita dalla pandemia non hanno speso neanche un euro. Dovrebbero usare la carta d'identità elettronica. Casi segnalati alla guardia di finanza
Covid-19, i buoni spesa non utilizzati dai beneficiari Sindaco: «Potrebbero aver dichiarato falso per averli»
«Dalla piattaforma informatica da cui possiamo vedere i residui di ogni beneficiario, abbiamo notato che 26 di questi non hanno speso neanche un euro». Il sindaco Stefano Alì non ne fa mistero e a MeridioNews fotografa la situazione di chi, a settembre, ha ottenuto i fondi regionali destinati alle fasce svantaggiate per affrontare l’emergenza economica da Covid-19. A differenza dei voucher cartacei elargiti la scorsa primavera, a partire da settembre gli aventi diritto potevano spendere i soldi attraverso la carta d’identità elettronica e un codice pin a disposizione. I soggetti richiedenti hanno percepito il reddito in base ai criteri reddituali formulati dagli uffici comunali.
Al Comune di Acireale sono andati in tutto poco più di 312mila euro, a cui hanno avuto diritto circa 700 persone. «In questo modo è tutto automatizzato, è più facile sia elargire gli aiuti che vedere come si stanno spendendo – fa notare Alì – Ogni volta che si va a fare la spesa, il pagamento avviene attraverso la carta elettronica, e man mano le somme vengono detratte. Ventisei persone non hanno utilizzato questo metodo nemmeno una volta: si può pensare che abbiano dichiarato il falso e temono dei controlli futuri».
Frattanto, dopo un’ulteriore verifica da parte degli uffici, i soggetti presi in considerazione verranno segnalati alla guardia di finanza, come già accaduto dopo l’erogazione dei benefici nel corso della prima ondata pandemica. La cifra non spesa dai 26 beneficiari si aggira sui diecimila euro: somme che, se non utilizzate, torneranno indietro alla Regione. «Questi aiuti sono stati dati prima di tutto alle fasce in stato di estrema necessità, le somme residue potevano essere estese ad altre persone che non hanno potuto beneficiarne in prima battuta – sottolinea Alì – Una volta assegnate, è molto complicato fare una ridistribuzione. Stiamo attuando dei controlli continui con i nostri funzionari. Se alcuni hanno dichiarato il falso nelle istanze, rischiano anche dei procedimenti penali».