Galeotta fu la salsiccia. Era il 4 febbraio quando il sindaco di Palazzolo Acreide Salvatore Gallo, salito da qualche giorno sul Carroccio, sedeva al tavolo di Matteo Salvini all’Astoria Palace di Palermo. Lì veniva siglato il patto della salsiccia, il presidio slow food che il leader della Lega aveva assaggiato crudo. Un rapporto che da quel momento si sarebbe consolidato «con una serie di scambi epistolari», come conferma il primo cittadino palazzolese a MeridioNews. Fino ad arrivare a tre giorni fa quando Gallo è stato citato da Salvini durante la conferenza stampa alla Camera sulle proposte che la Lega ha presentato al governo per fronteggiare l’emergenza coronavirus.
«Voglio ringraziare i sindaci della Lega che, da Nord a Sud, stanno trovando soluzioni concrete per affrontare l’emergenza. In particolare – sottolineato Salvini – a Palazzolo Acreide il sindaco spegne le luci inutili per risparmiare 700 euro al giorno (in realtà sono circa 280 euro al giorno, ndr) da distribuire alle famiglie». Un riconoscimento importante per chi, solo alla fine dello scorso gennaio, è entrato a fare parte del partito. E non solo, alla citazione è seguito anche un messaggio arrivato al cellulare del primo cittadino. «Ciao sindaco, per qualsiasi cosa serva a te o alla tua comunità, ci sono. Un abbraccio da Roma. Matteo (salvini)».
«Mi è arrivato questo sms da un numero che non conoscevo – precisa Gallo – tanto che, tra parentesi, ha scritto anche il cognome». La risposta del sindaco è arrivata in meno di dieci minuti. «Grazie Matteo, so che ci sei vicino […] Un grande abbraccio amico mio». «Da qua a diventare amici personali, però – ammette il sindaco – ce ne vuole».
Al netto dell’errore di calcolo, la comunicazione data dal leader leghista è giusta. Da lunedì scorso, il primo cittadino del paese del Siracusano ha deciso di risparmiare sui costi dell’illuminazione pubblica e, con una delibera, di dirottare quei fondi per le esigenze economiche delle famiglie in difficoltà. Ma a tutte quelle meno abbienti o prima quelle italiane? «No, chi si trova nel nostro territorio deve essere sfamato e non solo di pane. Quindi non solo gli italiani, ma anche gli stranieri».
Ma come è venuta al primo cittadino, per anni direttore di banca, l’idea di tagliare sulla bolletta della luce del Comune? «Era la cosa più semplice a cui pensare – spiega – come a casa: “Spegni le luci del corridoio“, ce lo hanno insegnato i nostri genitori e i nostri nonni in un’ottica di risparmio». Tuttavia, il paesino di circa novemila abitanti sui monti Iblei non è rimasto al buio. «Il senso della provocazione, prima che il governo stanziasse gli aiuti per gli alimenti, era metaforicamente quello – continua il sindaco – Ma nei fatti abbiamo deciso di spegnere i lampioni alternativamente, in modo da garantire comunque la sicurezza del centro abitato».
Alla fine però si è riusciti anche a ricavare un risparmio. «A conti fatti, su un costo che era di 684 euro al giorno adesso ne risparmiamo 280», analizza il primo cittadino. In un mese, nelle casse del Comune dovrebbero dunque restare circa 8400 euro che si aggiungerebbero ai 72mila euro che assegnati a Palazzolo Acreide nella ripartizione dei fondi del governo per i buoni spesa. «Quelli – aggiunge – servono solo per gli alimenti. Oggi invece anche una ricarica per il cellulare o pagare l’utenza di internet o le bollette sono come il pane». Anche in questo caso per usufruirne bisognerà passare dai Servizi sociali. «Soldi in mano non ne daremo a nessuno», aggiunge il primo cittadino soddisfatto di essere stato citato da Matteo Salvini. E la prima volta, potrebbe non essere l’ultima. «Anche la mia idea di sospendere i tributi locali dell’anno 2020 per tutti i cittadini so che gli è piaciuta moltissimo – conclude Gallo – lo ha fatto impazzire».
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