Leader nel settore della vendita di moto e accessori si è tolto la vita la vigilia di Capodanno a causa di una forte depressione dovuta a problemi economici. Aveva 47 anni. Sconcerto nel mondo dei bikers. La vicepresidente del Motoclub Scasellati: «Il rapporto coi dipendenti era come quello di una grande famiglia»
Costretto a licenziare per la crisi Suicida l’imprenditore Roberto Manganaro
«Era una persona disponibile con i clienti e molto preparata nel suo campo. Ho comprato nel suo negozio un mezzo a due ruote nel ’98 e sono rimasta cliente perché mi sono trovata benissimo. Era un punto di riferimento per gli appassionati del settore a Catania». Così Debora Balsamo, vicepresidente del Motoclub Scasellati di Catania commenta la notizia della scomparsa di Roberto Manganaro, l’imprenditore catanese di 47 anni propietario, insieme al fratello Giuseppe, dell’omonimo punto vendita di moto e accessori di viale Vittorio Veneto, morto suicida nella notte tra il 31 dicembre e il primo gennaio. Il cadavere è stato rinvenuto dai familiari nella tarda mattinata.
Secondo quanto appreso poco dopo il ritrovamento del cadavere, Manganaro si è tolto la vita ingerendo barbiturici e impiccandosi subito dopo la cena di Capodanno. L’imprenditore soffriva già da tempo di una forte depressione, per cui era sotto cura con antidepressivi, causata da problemi economici derivanti dalla crisi del settore della vendita di mezzi a due ruote e dal conseguente calo degli affari che lo avrebbe costretto a ridurre le ore di lavoro di alcuni dei suoi dipendenti, ricorrendo al part-time. «Il rapporto con il personale era splendido. Sembravano una grande famiglia – racconta Debora Balsamo, cliente del negozio da parecchi anni -. La crisi del settore è inevitabile – spiega la vicepresidente del Motoclub catanese, secondo la quale la causa del calo degli affari si potrebbe attribuire all’apertura di altri punti vendita simili vicino a quello dell’imprenditore scomparso, nonché alla forte concorrenza derivante dalle esposizioni nei centri commerciali. «A soffrirne sono sopratutto i piccoli negozianti cittadini» conclude Balsamo.
Secondo Orazio Valenti della Fipe Confcommercio, la crisi, «vera o presunta, c’è per tutti», ma la causa del calo delle vendite nei settori specifici commerciali non è del tutto imputabile alla concorrenza. «E’ vero che i centri commerciali possono intaccare gli affari del piccolo commerciante, ma il fatto è che la gente non compra più perché soldi non ne ha», afferma. Problema che, nonostante l’attaccamento della clientela, avrebbe colpito anche la Manganaro Moto. «In passato – spiega Valenti – la presenza dei due esercizi uguali a distanza di poche centinaia di metri non avrebbe causato problemi perché il cliente si fidelizzava e i negozianti lavoravano tutti. Oggi, invece, la situazione è differente».
Manganaro era conosciuto in tutto il territorio della provincia etnea e da poco il suo punto vendita, inizialmente aperto in via Santangelo Fulci e poi stabilitosi in viale Vittorio Veneto, si era allargato, diventando uno tra i più importanti in città. Ma questo non è bastato a salvare la concessionaria dalla crisi. Oggi il negozio, a cui era associata anche un’officina in via Russo, è rimasto chiuso in segno di lutto. «Anche se ci occupiamo di custom e quindi la concessionaria è distante dal nostro settore – commenta Piero Maugeri degli Indian Bikers MC Catania – a livello personale posso dire che era un grande rivenditore. Serio e professionale, i clienti si trovano bene anche grazie al rapporto di cordialità che aveva stabilito con i suoi collaboratori. Era una grande persona».
I funerali di Manganaro sono stati celebrati oggi pomeriggio nella chiesa di San Placido a Catania.
[Foto di OiMax]