Inaugura oggi alle 18 presso la Fondazione Orestiadi il progetto ideato l’artista siciliano partito l’anno scorso dall’isola di Lampedusa, dove a luglio farà ritorno. Una scultura luminosa che illumina i fondali del mare, come luce guida e di speranza per chi cerca approdo e salvezza
Cosmogonia Mediterranea, una Sicilia di luce Installazione di Pellegrino in mostra a Gibellina
Una Sicilia luminosa, scintillante, gioiosa. Una Sicilia decisamente pop, che brilla tra i fondali del Mediterraneo, come luce guida e di speranza per chi, su quel mare, migra in cerca di una sponda a cui aggrapparsi. È l’installazione di Domenico Pellegrino per Cosmogonia Mediterranea, un progetto partito nel luglio 2016 dall’isola di Lampedusa dove, nei fondali di Cala Francese, per un solo giorno è stata collocata la Sicilia iridescente e dai motivi barocchi realizzata dallo scultore.
Oggi, alle ore 18, quell’Isola luminosa approda alla Fondazione Orestiadi di Gibellina, dove resterà esposta fino al 7 maggio, prima di ritornare nuovamente a Lampedusa dal 29 luglio al 30 settembre di quest’anno, proprio nel punto dove arrivano le navi che salvano i migranti in mezzo al mare. «La mia Sicilia – racconta Pellegrino –, terra di approdo e di accoglienza, diventa terra di luce e nel suo mare trova la sua collocazione migliore. Io immagino una luce che dà speranza, una luce che nel suo di significato divino riconduce alla vita, all’amore, alla verità. Vederla brillare sott’acqua – continua l’artista – è davvero incredibile, perché non ti aspetti mai di vedere la luce sott’acqua. Al buio, sott’acqua ti senti perso, non hai più punti di riferimento. Così, ancora di più, vedendola brillare nel buio del fondo marino, la luce diventa la tua sola salvezza di vita, di speranza. Una metafora di quel che accade ogni giorno, ai migranti che arrivano dal buio del mare, su imbarcazioni di fortuna, con l’ansia e la paura come compagne, e scorgendole da lontano vedono le coste della Sicilia illuminate come un faro”.
In occasione dell’esposizione a Gibellina, verrà lanciato Trip of Cosmogonia Mediterranea, una campagna di crowdfunding per sostenere l’ultima tappa di questo viaggio che vedrà la scultura fare ritorno a Lampedusa, dopo aver toccato i “lidi” del Museo Riso di Palermo e il porticciolo di Sant’Erasmo in occasione di BAM – Biennale Arcipelago Mediterraneo.
«Ho pensato l’opera per Lampedusa perché andando in quest’isola ho fatto un viaggio al contrario – continua Pellegrino –. Ho percorso la rotta dei viaggiatori, ma anche degli immigrati dal mare. Ho pensato a una luce da raggiungere, ma ad una luce che non ha una forma ben precisa. È una via di salvezza nel buio totale della navigazione. Ho come immaginato chi non è riuscito ad arrivare a questa luce, ma se l’è portata dietro. È come se fosse rimasta nella retina dell’occhio l’ultima immagine: la luce della mia terra, la luce della Sicilia». Cosmogonia Mediterranea è visitabile da martedì a domenica, dalle ore 9 alle 13 e dalle 15 alle 18. Costo biglietto 5 euro, che comprende anche la visita al Museo delle Trame Mediterranee.