L'ultima speranza è l'incontro che si svolgerà il 27 Novembre prossimo al Ministero del Lavoro. Ma ad occhio e croce, solo un miracolo potrebbe salvare il 262 dipendenti dell call center che stamattina protesteranno davanti alla Presidenza della Regione
Corteo Accenture a Palermo «Crocetta vada a Roma»
L’ultima speranza è l’incontro che si svolgerà il 27 Novembre prossimo al Ministero del Lavoro. Ma ad occhio e croce, solo un miracolo potrebbe salvare il 262 dipendenti dell call center Accenture di Palermo.
La doccia gelata è arrivata ieri quando hanno trovato i cancelli dell’azienda di via Ugo La Malfa sbarrati. «Abbiamo trovato tutti i cancelli chiusi – dice Giuseppe Giallanza, Rsu Slc-Cgil di Accenture – Da oggi la nostra angoscia per la perdita del posto di lavoro diventa ancora più forte. C’è grande preoccupazione e rabbia. Non tutti tra l’altro hanno ricevuto il telegramma dell’azienda con l’invito a “restare a casa” dal giorno 20 per l’interruzione dell’attività di questo sito, dovuta alla fine della commessa con British Telecom, il principale committente dell’azienda».
«Siamo preoccupati. Non intravediamo alcuno sbocco a questa crisi, non c’è ancora nulla che faccia pensare a una risoluzione positiva della vertenza. Ma dall’incontro del 27 attendiamo una risposta sul nostro futuro lavorativo», aggiunge Giallanza.
Intanto, stamattina, mentre a Roma si terrà la manifestazione nazionale dei call center di Cgil, Cisl e Uil, a Palermo è previsto un corteo da piazza Marina alla Presidenza della Regione, per chiedere a Crocetta di farsi carico di rappresentare al Governo centrale la drammatica situazione ai danni dei lavoratori siciliani, che accomuna le sorti dei call center Accenture, Almaviva e 4U e scongiurare licenziamenti di massa.