Forse erano abbandonate, sotto il sole, insieme ad altra spazzatura. I contenitori di combustibile hanno dato origine a un incendio all'interno di uno dei fossati della centralissima arteria cittadina. In un punto in cui, secondo le forze dell'ordine, è stato costruito un accampamento nomade. Non ci sarebbero feriti (Guarda le foto)
Corso dei Martiri, scoppiano due bombole Esplosioni in fossato accanto a campo rom
Prima è esplosa una bombola del gas, poi è scoppiata l’altra. È successo intorno alle 14.45 all’interno di uno dei fossati di corso dei Martiri, all’interno di un accampamento di nomadi che, secondo le forze dell’ordine, sarebbero di etnia rom. Non è ancora chiaro se la causa degli scoppi sia da attribuire al caldo e all’esposizione al sole dei due contenitori di combustibile, forse abbandonati in mezzo alla spazzatura. In base alle prime informazioni non si sarebbero registrati feriti.
Sul posto sono presenti due squadre dei vigili del fuoco e due autobotti. Le fiamme sono state domate in poco più di mezz’ora, ma pochi minuti dopo l’esplosione sono arrivate a lambire la strada. È stato necessario spostare le automobili che erano parcheggiate lungo l’adiacente via Archimede. La zona è interdetta al traffico, in attesa che possa essere considerata in sicurezza. Il rischio che altre bombole esplodano sembra essere stato scongiurato.
Il rogo si è propagato molto rapidamente. Complici anche le sterpaglie, i rovi e il materiale altamente infiammabile contenuto all’interno del fosso. Che periodicamente, nonostante gli sgomberi dell’amministrazione comunale, diventa sede di accampamenti di fortuna. Sono cinque le automobili della polizia municipale impegnate nell’intervento. In via precauzionale la sala operativa del 118 ha inviato un’ambulanza, anche per soccorrere eventuali persone che possano rimanere intossicate dal fumo.
Il Comune di Catania intanto fa sapere di aver eliminato tutte le potenziali fonti di pericolo per la popolazione. La polizia municipale ha portato via un altro fornelletto e le baracche, per ragioni di sicurezza, sono state abbattute dalle ruspe. L’assessore Angelo Villari, con l’aiuto di alcuni volontari, sta valutando le modalità per dare sistemazione a chi utilizzava quei rifugi. «L’amministrazione comunale – ha detto il vicesindaco Marco Consoli – ha più volte sollecitato sia l’Istica sia la Tecnis, proprietaria di un altro terreno dove si trovavano gli accampamenti, sottolineando la necessità di sgomberare l’area per evitare pericoli. Avevamo sollevato l’argomento anche nell’ultima riunione del Comitato per l’ordine e la sicurezza pubblica. L’esplosione ci ha dato la possibilità di intervenire per bonificare l’area».